martedì 25 settembre 2007

I'm feeling Pulp



Ezechiele 25.17: "...il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."
Ora, sono anni che dico questa cazzata, e se la sentivi significava che eri fatto. Non mi sono mai chiesto cosa volesse dire, pensavo fosse una stronzata da dire a sangue freddo a un figlio di puttana prima di sparargli... ma stamattina ho visto una cosa che mi ha fatto riflettere. Vedi, adesso penso, magari vuol dire che tu sei l'uomo malvagio e io l'uomo timorato, e il signor 9mm, qui, lui è il pastore che protegge il mio timorato sedere nella valle delle tenebre. O può voler dire che tu sei l'uomo timorato, e io sono il pastore, ed è il mondo ad essere malvagio ed egoista, forse. Questo mi piacerebbe. Ma questa cosa non è la verità. La verità è che TU sei il debole, e io sono la tirannia degli uomini malvagi. Ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando con grande fatica a diventare il pastore."
(Jules Winnfield)

Secondo me questo film bellissimo è tutto in questo passo. Perciò non aggiungo altro. Ogni personaggio della storia è stato realizzato ad arte e davvero non saprei definire quale mi piace di più: se sia Jules Winnfield che si sente toccato dal divino, se sia Vincent Vega che balla il twist con Mia Wallace, se sia il mitico e cinico Sig. Wolf che risolve i problemi... Io un'immagine la ho cara, ed è Butch (Bruce Willis), il pugile romantico, che rischia la vita per un orologio legato alla storia della sua famiglia; un orologio che assomiglia più ad una maledizione che ad un ricordo, visto che è stato tenuto nascosto in zone del corpo proibitive da suo padre durante la prigionia in guerra. E' spassosissima la scena in cui cerca un'arma
per liberare colui che prima lo voleva uccidere (Marsellus Wallace) dalle grinfie dei due sadici stupratori, le prova tutte e alla fine, come un'apparizione, la trova: la spada samurai...

La citazione che a me, uomo prolisso e logorroico, è piaciuta di più la dobbiamo a Mia Wallace (Uma Thurman):
"...I silenzi che mettono a disagio... Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate, per sentirci più a nostro agio? È solo allora che sai di aver trovato qualcuno davvero speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace..."

Ora capisco perchè io sto sempre a parlare...

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