venerdì 8 maggio 2009

La setta degli insonni

- Se seguiamo questo tuo ragionamento, la condizione di instabilità generale spegne ogni possibilità di preservare le relazioni.
Se accettiamo supinamente una realtà che costringe le persone ad un posizione di angolo retto, lasciando che questo modello di società abusi indisturbatamente del libero accesso al loro posteriore, potrebbe anche verificarsi che chi sta bene insieme sia costretto a separarsi improvvisamente.
Se ci si può ritrovare da un momento all'altro scaraventati in angoli remotissimi dell'emisfero boreale, sarebbe impossibile mantenere in vita dei rapporti. Stando a questa linea di pensiero, sarebbe eccessivamente improponibile qualsiasi forma di coinvolgimento, perché foriero di fallimento  per la caducità del concetto stesso di vicinanza tra le persone.
La tesi che tu avanzi, di rivalsa verso questa impostazione, Alcor, è corretta. Non fa una piega. L'antidoto alla dispersione, indotta dal casino della modernità, è puntare più sui sentimenti che su altre dinamiche.
Io sono convitamente d'accordo con te.
Ma c'è qualcosa che tu hai trascurato. Quando mi sono trovata in queste situazioni, sai a cosa pensavo?
"E se mi fosse venuta all'improvviso voglia di prendere un caffè con la persona che amo?"

- Ma porca puttana, cazzo, non avete uno straccio di esempio diverso da questo? Fanculo ai caffè improvvisi...

- Pensavo di essere l'unica ad aver avuto questa intuizione, a dire il vero...

- L'unica il corno...

- Avrai pure delle altre occasioni, Alcor...

- Certo che potrei averle.

- L'importante è che tu non dorma, e che tu riesca a non fartele scappare...

- Uhm...

- Hai capito, Alcor? Non devi dormire... le occasioni...

- E quali occasioni ci sarebbero?

- Buonanotte Alcor...





Perché tutte le volte che mi capita di uscire con qualcuna, finisco col rilasciare interviste?

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