domenica 15 giugno 2014

Un etnologo all'Esselunga

In un qualunque supermercato, non-luogo, in Brianza. Reparto cosmetici e affini.

- Sto guardando un attimo... non trovo i preservativi di taglia XL....

- ...

- Ah, mi scusi signora, l'avevo scambiata per la mia compagna.

- ... (più sguardo schifato)

domenica 18 maggio 2014

Reemergence six

- ...e per me dell'anatra con patate.
- ...solo il filetto di pollo, grazie.

- hai paura stavolta?
- ho sempre avuto paura.

Hai pulito bene la gabbia oggi pomeriggio, prima di venire fuori? Quelle grate sbilenche che filtrano male la luce del mattino sono un vestito attillato, credo di una taglia più stretto. Sagomato sul tuo profilo, modellato sulle tue aspettative. Su quelle sconvolgenti proiezioni del tuo essere in cui ciò che appare bello è tenuto a riconoscersi.

L'età ha forse creato un'intercapedine tra una sbarra e la tua pelle? Vorrei provare a soffiare attraverso queste fessure ombrate, e farti venire il solletico, per trovare un brivido in fondo alla protezione accurata di questa disadattata veste.
Mi accomodo sulla poltrona a fissare l'ordine della normalità, e a contemplare con sguardo elegiaco le trasformazioni occorse nel frattempo.
Ho una cura da somministrare al mio animo, ma preferisco scrivere ricette per chi mi ascolta vanamente.

Paghiamo a metà, sì da non avere debiti l'un l'altro, nulla che prefiguri scambi di sorta, o carenze, o abbondanze. 
Cercare è una pratica da giovani speranzosi, riemergere senza motivo è un salvacondotto della maturità verso il ripostiglio delle intemperanze nostalgiche. Le parole sono importanti.
Questo vestito non si addice certo ad un posto nella platea di reprobi vincitori. Ti permetterà piuttosto di assistere allo spettacolo da un palchetto defilato, dove lo sguardo degli attori non si incrocerà mai col tuo, e starai al sicuro.
Ma copriti, fa freddo.
Io non conosco altro tuo profilo che questo. 

sabato 5 aprile 2014

Via

A volte sì. Sono stanco della mia disumanità. Non ti ho nemmeno guardato in faccia. E mi avevi teso la mano.

giovedì 27 febbraio 2014

venerdì 21 febbraio 2014

Pensionati

Collega che mi telefoni mentre sono tre ore che ascolto Mentana con l'inquadratura fissa su una porta che non s'apre, con il toto-ministri in loop, e mi rammenti i giorni trascorsi insieme tra zona telecomunicazioni, terminali, prefetture, invio dati, ispezioni, sigarette, trasferte.
Provi una nostalgia che ti ha financo spinto a chiamarmi per ben due volte in tre mesi. Noi che ci si sentiva al ritmo di una cometa di Halley.
Ebbene, non indugiare nella tristezza dell'anzianità che irrompe bruscamente nel quotidiano andare dei tuoi giorni, celando  l'angoscioso approssimarsi della tua fine col più nobile abito del ricordo lieto di una maturità proletaria e consegnata da tempo all'INPS.

Rimembra tosto il nervosismo di quegli uffici, le inefficienze burocratiche, gli stress dei sottoposti inconcludenti, e le ansie di collaboratori poco dediti alla fatica. Ricorda i mal di testa, i colpi di tosse, il desiderio magnetico di riporre il cartellino nel suo tabernacolo naturale.
Ecco, rimembra gli attimi di libertà assaporati fuori dall'ambiente tossico dei nostri uffici, rimembra con concentrazione l'insalubrità di quei giorni.

Rimembra e tira un respiro profondo. Bravo, adesso spingi fuori l'aria inspirata. Sì, è lui. Il rimpianto che se ne va.

domenica 9 febbraio 2014

Il socio ACI

Ci ridi con distacco, ti sembra che quella tessera ACI numero 917655 barra UT non potrà mai entrare nel tuo portadocumenti che tua moglie dimenticherà in preda all'esaurimento e agli psicofarmaci.

Una pittoresca galassia di parodistico stupore.

Poi un giorno ti capita di telefonare ad un meccanico per prenotare una visita medica alla vettura attualmente a disposizione in comodato d'uso gratuito.

- Buongiorno, chiamo per una vettura in gestione della società X, volevo chiederle se siete nelle condizioni di fare il tagliando?

- Sì...

- ... Controllo delle pastiglie dei freni?

- Sì...

- ... Sostituzione di una luce di posizione fulminata?

- Sì...

- ... Cambio di olio e filtri?

- Sì...

- ... Pulizia dei filtri del condizionatore?

- Sì...

- ... Rimozione degli adesivi aziendali dalla carrozzeria?

- Sì...

- Però presumo che essendo un intervento fuori dalla manutenzione ordinaria, la rimozione degli adesivi aziendali presupponga che dobbiate giustificare l'intervento sotto forma diversa, perché molto probabilmente la società di leasing non contempla nelle condizioni contrattuali che si faccia carico delle spese dovute ad un'operazione che attiene un atto compiuto dalla società cliente e non da quella fornitrice che pure è tenuta a garantire la massima efficienza del mezzo fornito...

- Ce-ce-certo... Sì...

- Bene, mi dica quando posso portarle la macchina per la manutenzione.

- La chiamiamo noi.

- Perfetto. Ah! Mi scusi ancora un minuto, ma quando porto la macchina siete in grado di fare gli intervento in poco tempo? Perché altrimenti dovrei farmi accompagnare presso la vostra officina per non restare ad  aspettare a lungo...

Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu Tu 


- Pronto? Pronto? Che strano, deve essere caduta la linea.

E a quel punto rifletti, e comprendi che la tessera ACI si materializza nel tuo portadocumenti nell'esatto momento in cui smetti di avere fiducia negli uomini, e nella loro autonomia di comportamento, e ti senti costretto a raccontare loro i passi da compiere per vivere e operare in nome di un mondo che non te lo mette nel culo, mascherando la mossa con la benda dell'insufficienza di prove, o di una buonafede smorfiosa e bugiarda.

martedì 21 gennaio 2014

Il Leader

Correvano i primi anni duemilaequalcosa. Il centrosinistra perdeva ancora una volta le elezioni, oppure non le vinceva sbagliando rigori a porta vuota, anzi, senza neanche la porta.

- Ma chi cazzo lo vota Berlusconi? L'hai votato tu!
 - Io? Nooooooooooooo...

Perché nel cuore di ognuno albergava la santa verità, e la piena consapevolezza che affidando le sorti del nostro popolo a cotal de cuius saremmo precipitati  dritti verso la deriva.
Ma al popolo non serve un messia capace di traghettare le sorti verso la terra promessa. Al popolo serve sempre una figura di cui lagnarsi, a cui imputare il pigro degrado impresso al destino.
Al popolo occorre sempre una nuova scusa per levarsi il piccio di crescere.
Come una femmina che si innamora del maschio bastardo per leccarsi le ferite, e autoassolversi raccontandosi che sì, in fondo, è tutta colpa del solito stronzo.