Visualizzazione post con etichetta in principio era alcor. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta in principio era alcor. Mostra tutti i post

venerdì 19 luglio 2019

Vasi incomunicanti

Durano i gerani che si sporgono al balcone
La ringhiera appestata da ruggine
Le tue impronte ancora
L'anima delle tue dita
Carezze sulle foglie
Alle spalle, lo scirocco.

Là, sotto, l'inservibile universo.

mercoledì 14 novembre 2018

Orizzonte nord

- Giuse'....
- Ma'... ce iè?
- Quella è l'Orsa Maggiore?
- Vediamo.... sì, Ma', è quella.
- Vicino a quella stella che sta al centro ce n'è una piccola, che si vede appena.
- Come la fai a vedere? Sei sicura, Ma'?
- Sin, quella al centro.
- Non si vede ad occhio nudo però.
- Io la vedo. Come si chiama?
- Si chiama Alcor, Mamma.

martedì 9 gennaio 2018

Character

La paura. Ho in mente una sceneggiatura che parli di paura. Quella cosa che ti arresta ogni intento, che ti affanna in pianura, che trasforma la nebbia d'un gennaio umido in un muro senza dimensioni. Ogni punto d'aria sembra uno spigolo pronto a ferirti con urti e lividi senza colpa.

La paura che protegge, coccola, rassicura come una gabbia nella quale sentirsi sovrani.
La paura che ci assilla col suo smisurato vuoto che si fonde nelle ombre di ogni impegno massacrante con cui falcidiamo i nostri giorni senza un forse.

La paura che rafforza l'illusione di un equilibrio ritrovato che è solo un pensiero allontanato nello spazio e nel tempo di un sacco di angosce e promesse infrante a cui non abbiamo imparato a volgere uno sguardo pulito.

La paura di una scelta che irrompe a sciogliere i nodi dai nostri certi ormeggi, al riparo nella risacca della noia, svelando il volto banale e candido dell'inesorabile.

Inizia il nuovo anno con questa straripante voglia. Unico respiro di pace; una pace che sembrava possibile al realizzarsi di piccoli traguardi, e che si infrange non appena ogni méta si nasconde alle spalle della successiva.
E s'allontana.
Come te, che ogni giorno ti mascheri da questa angoscia, e in quella paura ti rifugi, al riparo da ogni possibile gioia.

lunedì 29 giugno 2015

The show must go wrong

Quando qualcosa si interrompe, dopo un po' ci pensi,  ti rendi conto che si sta portando via tutto. Sembra come se la fine, o la morte, annebbino persino la vita che è stata. Ma ci sono davvero io in quel ricordo? Ma quel viaggio l'ho fatto davvero? Ma quella diarrea l'ha covata davvero il mio colon?


lunedì 20 febbraio 2012

venerdì 22 luglio 2011

Babilonia


[Gesù in un locale di Drag Queen - si ringrazia ChuckIrvine]



- Che ti do?

- Ho voglia di un calice di Brunello, di quello buono. Oh, cavolo, dopo tutti questi millenni avete ancora nervi per ascoltare la musica a questo volume?

- Non ce l'abbiamo il vino, tesoro. Solo miscele infernali. E se non ti piace la musica puoi accomodarti nel dormitoio in fondo alla strada. Conciato da pezzente, con quegli stracci, forse ti lasciano entrare. Ma non fare accattonaggio sul sagrato della chiesa, rischi un verbale dal vescovo.

- Ahia, una fitta, ho ancora il costato infiammato. Orsù, dammi un calice con dell'acqua naturale,  ché ci penso io.

- Tu non sei di queste parti. Qual'è il tuo nome?

- Uhm, chiamami pure Emmanuel.

- Dimmi un po', Emmanuel, ma chi è il tuo parrucchiere, Jeffrey Lebowski?

- Ah-Ah-Ah.... Simpatica. Stronza.

- Eccoti l'acqua, sciacquati le viscere. E una volta purificato, puoi divertiti con quel donnone travestito da ombrellone da spiaggia che ti sta fissando da quando sei entrato. Ah, eccola, vi lascio soli. Il privé costa solo 30 denari.

---------------------

- Guarda, guarda chi si rivede.... Emmanuel!

- Ci conosciamo? Ricordo la samaritana al pozzo, la veronica, le pie donne, ma non mi ricordo di aver mai rivolto la parola ad un abat-jour con il silicone nelle labbra.

- Ahahahah. Ci mescoliamo alla confusione nella quale è precipitato il creato, ragazzo. Guardami bene.

- Ga-Gabriel?

- Non Gabriel, ma "Gabrielle", adesso.

- Oh, acciderbolina, sto perdendo colpi.

- Che succede?

- Niente, anziché in Brunello, l'ho traformato in Chianti. Il Chianti fa schifo, non lo farei bere nemmeno a Giuda. Non ci farei lavare nemmeno le mani a Pilato.

- Come mai sei venuto qui, ragazzo? A proposito, lo sa tuo padre?

- Ci son capitato per caso. Avevo voglia di svagarmi un po', di provare a divertirmi con qualcosa di alternativo. Sto troppo male.

- Che hai? Ti sei reso conto dopo duemila anni di essere stato un incompreso?

- No, quello era già insito nel sacrificio da me compiuto. Solo alla rottura del settimo sigillo capiremo se ne è valsa la pena. Verrà una nuova Babilonia.

- Hai fatto la tua parte in maniera esemplare, Emmanuel. Meriti un po' di emozioni forti. Vuoi divertirti con un'amica? Non dirmi che ti sei rassegnato al catechismo edito dalla Paoline Edizioni?

- No, Gabriel. Oh, perdonami, "Gabrielle". Non sono in animo di svagarmi.  Soffro. Maddalena se n'è andata e non riesco a trovarla. Dal giorno dell'ascensione, è sparita lasciando un vuoto grande più del mare. Non me l'aspettavo. Son duemila anni che vago.

- Forse posso aiutarti.
Io so dov'è.

- Dimmelo, Gabrielle. Ti prego. Poni fine al mio tormento... Non dirmi che anche lei s'è fatta ingaggiare in un postaccio come questo?

- Ma postaccio le corna di satana! Sai quanto guadagno io in una sera? Be' tu non lo puoi neanche immaginare. Altro che pescherecci del Mar Morto. Tzé.

- Va bene, dimmi dov'è, Gabrielle.

- Via Olgettina, Milano 2. Ma stai attento. Devi aprire il portafogli per riconquistarla. Con la povertà ti sciacqui lo scroto oggigiormo.

- Babilonia.

- Sì.

 

martedì 11 novembre 2008

25


Cazzo mamma, ti avevo chiesto il tiramisù.
Non la solita torta di mele con la margarina e la crema pasticciera!
 
Ma come?
Ti arrabbi! Mi intimi di imparare a prepararmi i dolci da solo? Vuoi proprio rimuovere quest'ultima ragione d'amore fra di noi, mamma?

Vuoi recidere queste ultime cellule del cordone ombelicale che raggomitola la mia solitudine e la mia alienazione?
Vuoi davvero uscire dal muro e fottere Edipo? E fai pure, fai... poi non piangere.




Mamma ti ama, figliolo,
E pure papà.
Ed il mare sembra tiepido,
ed il cielo pare azzurro.

Ma non andare a pattinare sul ghiaccio sottile. Come sulla vita.
Portandoti dietro silenziosi rimproveri,
di milioni di occhi in lacrime.
Il ghiaccio crepa ai tuoi piedi.

Scivoli fuori dai tuoi abissi e fuori di testa
Senti? La paura ti scivola dietro...
Mentre graffi.

- Cazzo fischi, Alcor?


- E nuda è la strada e i binari e le insegne e nuda sei tu...  il mondo ora è nudo, se non lo copre il tuo sguardo...