mercoledì 23 luglio 2008

Agenda esistenziale

Alcor si sveglia la mattina alle ore 5.30 col nobile intento di andare a correre, inalare le aulenti  esalazioni di mattutine fragranze inter locos amoenos, e sentieri rigogliosi di fiori campestri svezzati dal temporale estivo. Le tamerici salmastre ed arse.
Tessere meticolosamente una fitta trama di benessere e riconciliazione con se stesso e il mondo.


Tempo di mandare a fanculo la sveglia, ed Alcor ha già cambiato idea.


Che è meglio stare brumosamente incazzati col genere umano, respirare in fagotti plastici le polveri sottili di pirite e amianto che il martello pneumatico degli operai sta inopinatamente spargendo a guisa di manzoniano untore di peste bubbonica, e seguitar nell'attorcigliarsi come un contorsionista bulgaro intorno al cuscino, manco se si stesse avvolgendo tra le braccia di chi egli sa.

E sperare, sperare, cominciare la giornata e sperare. Sperare di avere qualcosa di sensato da dire. Che non sia il solito riempitivo che colmi i vuoti tra le cose. Ma siano pensieri che scivolino lungo il canonico selciato che separa le parole vere da quelle pronunciate.

C'ho un casino di cose da fare, e molte più altre a cui pensare.

Tra una settimana si parte and then capiremo se mi metterò davvero 'sto cazzo di kilt, e se davvero le donne scozzesi hanno la barba.

Alea iacta est.

1 commento:

  1. Se posso scegliere, prenderei la foto di te in gonnellino.

    L'idea di una donna barbuta mi impressiona.

    Credevo che si fossero esaurite con la dipartita della mia nonna paterna.

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