domenica 25 novembre 2007

Quando c'è la nebbia non si vede...




Il mio primo post "straniero", ovvero non prodotto sulla solita scrivania e sulla solita postazione. Poche parole, in questi giorni la mia connettività è paragonabile ad un "su e giù", e chi ha visto Arancia Meccanica potrà comprendere meglio la metafora. E poi, anche se non so per quanto tempo starò qui (sinceramente spero solo di tornare a casa solo per dare un bacio alla mamma e fare scorta di cibo e denaro) è molto molto meglio gironzolare per la città.
Oggi qui è tornato il sole, per me è spuntato un attimo dopo aver ritrovato alcune persone. Perchè ci sono cose talmente belle da riuscire a precedere il Sole. Ci sono parole che sanno arrivare ad aprire i nostri occhi meglio dell'alba. Ci sono doni che hanno la semplicità di volti che non puoi accarezzare, ma che vorresti sentire accanto finchè l'ultimo sguardo che si abbandonerà lì fuori, sarà quello che anzichè perdersi per afferare la realtà, preferirà intessersi con quello sguardo che da solo incensa lo splendore del mondo.
Ora mi viene mente mio zio che, attraversando la galleria che fiancheggia il Duomo, a 76 anni mi parlava con la lucidità e la speranza di un adolescente dei suoi progetti per il futuro, concludendo il tutto dicendo che quelle erano le illusioni a cui aveva appeso la sua esistenza, e che gli avevano consentito di superare delusioni enormi. Mio zio ha problemi agli occhi, ma ogni mattina dalla periferia raggiunge Piazza Duomo per passeggiare e talvolta ascoltare la messa nella chiesa di San Babila. Conosce la storia di ogni singolo mattone di questa città, ed il suo racconto si smarrisce nella mia attenzione solo perché un gruppo di musicisti di strada intona quasi alla perfezione una delle mie melodie più amate, un tema tratto dall’Amelie di Yann Tiersen. Qualcosa in quel momento mi è sembrato scomparire accanto, ed era la sensazione di poter fare a meno a chiunque. In quel momento ho avvertito un vuoto vero accanto, un vuoto che in realtà ho sempre avuto dentro…
Qualcosa che potesse consentirmi di condividere quella mia simbiosi con il mondo, quel mio sentirmi vivo in una
walk on part in the war, anziché spento in un lead role in a cage (Pink Floyd, Wish you were here)
Io so che posso scegliere... ed io non scelgo di rinunciare a nulla. Io non scelgo di smettere di inseguire quello che desidero. Io scelgo, ed io sono libero. Fossi anche l’ultimo zingaro che calpesterà quella strada.

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