sabato 10 novembre 2007

Non più Muro





Pink Floyd - A Great Day for Freedom




Ieri è stato il 18^ anniversario della caduta del muro di Berlino. La cronaca impazzita di questi tempi lascia poco spazio alle riflessioni su eventi che devono restare impressi nella memoria collettiva come fossero i compleanni della nostra civiltà.
Io me lo ricordo, avevo 7 anni, ma me lo ricordo. Ricordo quel vecchio divano a tre posti di velluto verdone posto a circa tre metri dalla tv, ricordo mio nonno che pretendeva di sedersi al margine destro di questo, e ricordo il cuscino che soleva mettere dietro la schiena per mantenerla diritta, di modo da non ricordare gli acciacchi di un'esistenza onestamente forse meno opprimente di quella di un minatore belga, ma comunque assai intensa.
Vedevo gente in festa che tra fuochi d'artificio e birra a fiumi, con martelli, pale, bastoni cercava di demolire anche le singole pietre che precipitavano da quei bastioni in frantumi. E mi chiedevo perchè. Mi chiedevo il senso della distanza e della separazione. Mi chiedevo che cosa poteva portare a quella totale rinuncia della libertà, al senso della presenza dei confini tra i popoli.
Adesso io non riesco a canticchiare realisticamente "Imagine" di John Lennon, illudendomi di poter concellare la mappa politica del planisfero, e far sì che negli atlanti resti solo la mappa fisica. Non sono nemmeno un pacifista integralista senza se e senza ma. Con gli anni si capiscono tante cose, e tutte riconducono a quel senso di incomuncabilità che l'egoismo proprio dell'uomo non farà mai estinguere del tutto. Il male non lo si cancella, punto e basta, la violenza c'è e bisogna farci i conti. Citerei Darwin, citerei Hobbes, ma me li risparmio volentieri.
Ricordo i giorni con la febbre alta da bambino ed il terrore che infestava i miei incubi che materializzavo nell'enorme figura di un muro che si ergeva a dismisura dinanzi a me. Non mi schiacciava, non mi toccava nemmeno, diventava enorme dinanzi a me e con indifferenza mi atterriva, perchè cancellava il mondo oltre i miei occhi, soffocandomi... Il muro è sempre stato il mio spettro, fuori e dentro è la stessa cosa. Eppure di Muro qui ho parlato tanto. Quel giorno un muro cadde e la gente che si incontrava ai due lati di questo, s'abbracciava e si baciava come se fossero stati vecchi amici. E' più o meno quello che provo quando sento il muro crescere in me, la voglia abbracciare e salutare qualsiasi essere umano che potrei incontrare come fosse un vecchio amico. Sentirmi un unico essere con tutti, per il semplice fatto che esistiamo. Questo è il mio senso di pace. Ebbene sì, abbraccierei anche Silvio, anche se lui pur sforzandosi mi arriverebbe a malapena all'altezza dello sterno, lo abbraccierei e gli direi: ti voglio bene.



A Great Day for Freedom


Nel giorno in cui i muri caddero
Gettarono i lucchetti a terra
Ed alzando i bicchieri,
levammo un grido perché era arrivata la libertà.
Nel giorno in cui i muri caddero
La Nave dei Folli s'era finalmente arenata
Le Promesse accendevano la notte
come colombe di carta in volo.
Ho sognato che non eri più al mio fianco
Non restava calore, né orgoglio
E anche se avevi bisogno di me
Era chiaro che non potevo fare niente per te
Ora la vita si svaluta giorno per giorno
Mentre amici e vicini se ne vanno via
E c'è un cambiamento che, pur con rimpianto,
non può non essere fatto.
Ora le frontiere si spostano come deserti di sabbia
Mentre le nazioni lavano le loro mani insanguinate
Di lealtà, di storia in sfumature di grigio.
Mi sono svegliato al suono dei tamburi,
La musica suonava, il sole del mattino entrava,
Mi sono voltato e ti ho guardato
E tutto tranne un piccolo residuo è scivolato via, ….scivolato via.




(Pink Floyd, A Great Day for Freedom, The Division Bell, 1994)




Traduzione da http://www.pink-floyd.it/testi/home.htm





7 commenti:

  1. Troppe volte la libertà viene soffocata a causa dell'egoismo e della malvagità umana, ma più essa viene repressa, più diventa potente e quando esplode travolge la schiavitù e l'oppressione come un'inarrestabile ondata di piena... bisogna solo trovare persone che la inneschino.


    Buon fine settimana Alcor.

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  2. La vera libertà per me consiste nel farsi capire, nel non sentirsi giudicato dagli sguardi della gente a cui si parla. Nel non dover continuamente mediare fra incomprensioni che scavano solchi immensi tra le persone. Vivere in un mondo di estranei è terrificante, il muro è come se fosse ovunque. Diceva Enzo Ferrari: la vita è una smisurata galera.

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  3. La libertà è una parola magica che assume diversi significati e diversi valori. A volte sembra di averla afferrata, ma poi scappa di nuovo, ciao Giulia

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  4. ...una forte capacità di sentirsi presente e vivo. Per questo spesso ci sfugge.

    Ciao Giuba.

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  5. Concordo, Buona domenica.Ciao Giulia

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  6. La libertà permette ad ognuno di pensare liberamente, ciò crea incomprensioni, che creano paura, che crea odio, che sopprime la libertà.

    Bisogna solo capire che gli altri non possono vivere come noi lo vogliamo.


    Buona domenica Alcor.

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  7. Hai ragione Silvren, è per questo che il MURO è spesso trasparente, crediamo che non ci sia, invece c'è sempre: "crediamo di comprenderci, non ci comprendiamo mai." (L. Pirandello).

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