domenica 9 dicembre 2007

Un bicchiere di scura ed un giro di walzer





Modena City Ramblers - Canto di Natale (Riportando tutto a casa, 1994)



Da quando sono tornato a casa niente mi sembra come prima. Mi sembra di essere quasi un ospite, fin troppo sconcertatamente gradito a chi mi circonda per i miei gusti, rispetto all'indifferenza con cui spesso volevo esser delicatamente trattato; perché è sempre stato quello il mio cruccio, non voler essere pensato, non essere considerato, né tantomeno benvoluto. Perchè tanto non me ne fregherà mai niente... ci hanno provato in tanti, non c'è niente da fare.
Freddo e silente come lo spazio nel quale girano gli astri. Non sempre certamente, ma almeno quando le cose girano male o non girano, cioè, infine, quasi sempre. Anche se pochi crederebbero a quanto sto dicendo... ma come lo si potrebbe mai dipingere il mio inferno?
Sono stufo. Tempo fa' mi fu chiesto che cosa pensassi del Natale. Quando le cose ti vengono strappate con violenza, come se un pezzo della nostra felicità fosse amputato senza pietà come una gamba asportata ad un corridore, non puoi far altro che odiarle. Non odierai mai chi corre, non sarai lì con lo sguardo accecato nella cupida invidia appeso ad un palo, ma le altrui gambe quelle sì, le riempirai d'odio. Appena rientrato in quella porta un maestoso abete di plastica puntuale come ogni anno nel medesimo angolo, con le medesime pacchiane inutilissime palle di legno decorato. Questa casa non è più la stessa da anni, io non sono più lo stesso, chi ci abita con me non è più lo stesso, a che cazzo mi serve un Natale? Anni fa' dopo la messa di mezzanotte io ed i miei amici come vagabondi in preda alla gioia più sfrenata, con una bottiglia di spumante su una mano, ed un pandoro discount nell'altra, giocavamo a pallone un po' brilli nella piazza centrale del mio paese... urlando alla vita con la vera spensieratezza che s'è perduta per sempre. Non mi frega di rimpiangere un passato che per me non conta niente, nè nelle cose, nè nelle persone... è che ci sono stati tempi in cui ogni cosa sembrava poter ripartire durante quella notte. L'anno scorso invece che giocare a pallone dopo la messa di mezzanotte son tornato a casa e in preda alla rabbia ho preso a leggere Advanced Microeconomic Analysis di Hal Varian... Non faceva neanche freddo, no che non esiste più alcun Natale per me. Perchè qui non cambia non cazzo, nulla rinasce, nulla migliora nulla peggiora, questa esistenza è la sabbia mobile del tempo. Ho respirato un po' Natale mentre vagavo in solitaria per le vie di Milano, mentre sentivo di costruire qualcosa.
Non lo so se sarà mai Natale per il mendicante che sta ancora piangendo in un angolo della Galleria di Corso Vittorio Emanuele, non so se sarà mai Natale nella coppia di chitarristi country che mi fermo spesso ad ascoltare senza avere monete da dar loro, nelle serate in via Sparano quaggiù. Non ho regali da farmi, qualcuno vorrei farlo, ma non c'è essere umano di cui in questo istante sento di potermi fidare... vorrei passare quella notte qualsiasi con la sola cosa che conta per me, la mia chitarra, una bottiglia di vino, e se mi ricapita, una cosa che da tempo non faccio, quando sostituii le mie preghiere serali con Les Fleurs du Mal.
Questo vento non ha più promesse di cui possa mai importarmi...
Questa strada non ha alcun rifugio.
Uno straniero la cui lingua non si può tradurre, un ramingo pensiero che non si posa in alcuna ampolla di speranza per essere ripescato a distanza di un anno per prenderti in giro ancora una volta, dopo che la Terra ha compiuto la sua rivoluzione intorno al Sole, dopo aver compiuto spazi uguali in tempi uguali per dar retta alle leggi di Keplero, una delle poche leggi che davvero contano per me.
Per il resto, caro Kant, che volevi un cielo stellato sopra di te ed una legge morale dentro di te, toh fatti una bevuta di 'sto vino, è stato solo un brutto sogno...
Sognate, voi tutti... la nebbia è fitta ed i mulini a vento neanche si scorgono... come posso combatterli?


Canto di Natale

Signora dei vicoli scuri dal vecchio cappotto sciupato
Asciugati gli occhi e sorridi c'è un altro Natale alle porte
Non senti le grida e le voci e qualcosa di strano nell'aria
Anche i muri ingrigiti dei vicoli splendono sotto la luna

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E la sera ci facemmo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale

Signora dei vicoli scuri abbracciami forte stasera
Anche i gatti festeggiano a volte e cantano sotto le stelle
Dimentica il freddo le lacrime e le scarpe coperte di fango
E il destino di un vecchio ubriacone cullato dal canto del vento

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ci faremo un bicchiere di scura ed un giro di walzer
Con tanti saluti ad un altro Natale.

Signora dei vicoli scuri non mollare la lotta
Verranno momenti migliori il tempo è una ruota che gira
Vedremo le rive del mare in un giorno assolato d'estate
Scoleremo cinquanta bottiglie al riparo di un cielo lontano

Ti ricordi c'incontrammo in un giorno di neve e di freddo
E stasera ce ne andremo a ballare per strade e a brindare un saluto
E un cordiale fanculo ad un altro Natale

Modena City Ramblers


7 commenti:

  1. Forse ti posso capire. Io in questo periodo esco il meno possibile, non mi piace camminare per le strade mentre mi chiedo: Che cazzo ho concluso quest'anno? Il Natale è come un buco nero per me... ed ogni volta non riesco mai a risalire.

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  2. Fondamentalmente si finge, l'ipocrisia è il nostro memento.

    Don Chisciotte, ti auguro di sconfiggerli, almeno una volta.


    Adoro questa canzone...

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  3. Bene, bravo, non fidarti di nessuno, non voler bene a nessuno, non voler che qualcuno ti voglia bene. Tienitela la tua solitudine, se tanto ti è cara.


    Ciao

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  4. Caspita, e che è oggi? Andiamo con ordine:

    @ Silvren: da quando son tornato da Milano le strade della mia città mi sembrano talmente strette che non riesco a percorrerle; e tutte le volte che qualcosa sembra cambiare, l'esistenza non fa che rivelarsi un enorme bluff...


    @ Iris: Bentornata!!! Don Chisciotte è un pochino ciecato, per sicurezza capita che prende la sua lancia impazzita e colpisce un po' a casaccio... Questa è la 3^ la canzone dei MCR che mi piace suona re di più, ed il periodo è ottimo per farlo in tutti i sensi.


    @ Bethany: potrei scrivere un ennesimo trattato, ma lo risparmio prima a me e poi a voi... mi sentirei un piagnone patetico, dedito alla lagna, alquanto stupido e banale e come tale insopportabile ai miei stessi occhi.

    Chiunque è libero di volermi bene, di dirmelo, di farmelo capire, di farmelo sentire... io sono libero di non accorgermene, di non ritenerlo possibile perchè sono estremamente esigente in tutti i tipi di sentimenti, perchè so quello che do. E credi a me... conoscendomi, è meglio così: meglio non sapere, meglio non rendersi conto di esser voluto bene, smetterei di essere come sono. Quanto alla fiducia... le cose dette e non dette, gli affetti manifestati o raccontati testimoniano più delle mie parole... e non ho altro da aggiungere.

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  5. Ok, non aggiungere altro. Le cose vanno lasciate andare alla deriva. Lo penso anch'io.

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  6. Qualcosa mi perplette...

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