mercoledì 26 agosto 2009

Night voice

Un urlo.

Pare una gracchiante voce di donna che ha lanciato nel buio notturno una parola incomprensibile che iniziava per G.

No... non era mia madre... se fosse stata la sua voce che mi chiamava, avrei dovuto distinguere un appellativo prima della G., tipo: "maledetto G.", "maleducato G.", "buono a nulla G."

La voce di mia madre, non mi manca. Non più del cantino della mia acustica.

Un giorno la voce di mia madre non si sentirà più nell'aria. Io sarò lì, con la barba bagnata dalle lacrime e le braccia poggiate sul bordo della bara. Avrà ancora i capelli castani intatti, mia madre, come il suo bel viso che non sfiorisce mai al punto da camuffarsi da probabile mia ragazza quando capita che usciamo insieme.

Sulla mia cravatta non ci sarà la macchia del sugo che sarebbe schizzata dai suoi spaghetti, insipidi per via della pressione alta che da lei ho ereditato insieme allo sguardo, e alle vertigini.

Quante volte me ne sono andato e l'ho lasciata in lacrime, restando di pietra senza dirle mai una parola. Senza mai trasformare il mio braccio in un cordone ombelicale adulto e peloso che le restituisse l'amore incomprensibile che ha per me.

Tanto incomprensibile quanto inaccettabile.

Lei sarà la pietra fredda e sorridente che se ne andrà, ed io piangerò questa volta. Penserò a tutte le volte che ho voltato le spalle ad ogni tipo di sentimento. Il mio corpo sempre freddo e strafottente sarà coccolato e accalorato dal dolore facendo il paio con una cacchina fumante.

Ora esco e ammazzo quel gatto di merda che latra nella notte.

3 commenti:

  1. basta ad ammazzare gatti.....

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  2. la freddezza è sintomo di una fragilità d'animo insormontabile. La freddezza è quella paura che ci irretisce dinanzi alla prospettiva di far defluire le nostre emozioni, i nostri più caldi sentimenti. Quei sentimenti che dentro di noi esistono, come la realtà più concreta e pressante del nostro essere. Il dolore è il sentimento più profondo di tutti, inevitabile, irrazionale nel suo nascere, razionale nel suo espandersi dentro di noi. Dovremmo imparare a non aver paura dei respiri del nostro cuore, lasciarci andare, perchè non c'è nulla di più bello di dare alla luce anche i semi più piccoli ed insignificanti della nostra passione. Dovremmo imparare che essere quello che si è realmente è la cosa più bella del mondo.

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