martedì 11 agosto 2009

Alcor, the Bad, the Ugly

- Che cosa vuoi che mangiamo? - chiese il tizio svegliandosi.
- Vuoi che faccia un po' di spaghetti? - rispose Alcor. 
- Ok... - borbottò - ...oppure preferisci mangiare una pizza?
- Come preferisci.
- Qua dietro c'è un giudeo che fa la pizza con la farina integrale, più leggera.
- Proviamola.

I due si avviarono. Uno di essi zoppicava vistosamente.
L'altro ordinò la sua pizza leggera appesantendola con abbondante cipolla, Alcor osservava Jo', il giudeo, spaccare una forma di ghiaccio da affondare nella loro brocca d'acqua per limitare i danni da soffocamento che il caldo stagnante nel locale avrebbe potuto cagionare.

Il suo amico fissava il vuoto interrompendo la sbornia da sonno con qualche urgente incombenza persa lungo la strada della sbadataggine.
L'asiatico al bancone adiacente alla vetrina della pizzeria di Jo' preparava vaschette di sushi.

- Le ragazze ebree non sono affatto male - irruppe Alcor nel silenzio - quegli orribili camicioni che sono costrette ad indossare le rendono vulnerabili alla concupiscente curiosità della dissacrazione.
- Alcor, io sto perdendo tempo - noncurante, affermò l'altro.

- Vedi - proseguì - tutto questo tempo avrei dovuto trascorrerlo con la mia famiglia, con i miei figli. Certe volte il piccolo lo liberavamo dal passeggino e lo lasciavamo correre sulle travi del lido. Quell'enorme viale popolato da fighe e musicisti.
C'è sempre gente laggiù; il piccolo ascoltava la musica delle giostre, si sporcava la maglia con la sauce che scolava dal suo hot dog, e correva come un matto. Qua era felice.
Lei se li è portati via, quella puttana.
Quella casa, questi sacrifici per un pezzo di carta che mi consentisse di restare, non è servito a niente. Solo il profumo dei dollari che non riesce a cancellare l'odore della merda.
Quella puttana...

Beveva e sudava.

- Camminiamo un po', Alcor, ho bisogno di fare due passi.  Che mi fosse stato ricosciuto il rispetto per aver dato tutto, almeno. Nessuno mi ascolta, non fanno che rinfacciarmi  un errore che sì, riconosco, ma che non ho più necessità di ritrovarmi costantemente davanti.
Le avevo detto, a quella puttana, di prendere i bambini e andarcene via qualche giorno. Per respirare. Niente.

Non mi ha più risposto al telefono.

Ero una brava persona, quando c'era la famiglia. Ad essere bravi la si prende soltanto dritta nel culo.

- Non dire stronzate, lasciarti corrompere è il male peggiore che puoi lasciarti infliggere.

- Non è facile, hai capito Alcor? Puttana maledetta... Ho mal di stomaco. Comunque, qui l'acqua è fredda e la spiaggia è piena di Caribbean.  - Nice! - esclamava ad ogni probabile donna che lo incrociava.

- Un'altra cosa, Alcor, quando sarà... se vuoi scoparti qualcuna, usa il downstair, e non farti sentire dai ragazzi. Non farti scrupoli, tanto non ne vale la pena...
- Sarò prudente.
- Tutto per loro... cagna bastarda opportunista. Sente solo l'odore dei soldi ed il gusto del cazzo... ma adesso ha finito.

Alcor accendeva la sua Marlboro.
- Ti fa male il piede Alcor? Ok, torniamo indietro, ma camminiamo ancora un po'. Ho mal di stomaco. Ma che ci ha messo quel giudeo nella pizza stavolta... Mai più fidarsi di questo mondo schifoso. Passano i giorni solo per guadagnarsi quel piatto di minestra calda che ti aspetta.

- Sì, certo... tieni questo, fuma. Ti aiuterà a digerire.





Nessun commento:

Posta un commento