domenica 4 maggio 2008

Do svidànija Lenin!








- Che cosa stai guardando?

- Questa foto, marzo 1921, X Congresso del PCUS... bei tempi...

- Bei tempi???

- Guardalo, quasi lo sento parlare, il compagno Vladimir Il'ič Ul'janov, Lenin...

- Ah sì? E che sta dicendo?

- Che hai una pessima cravatta, e che non ti sai fare neanche il nodo... dilettante...

- Ah ah ah, spiritoso, Alcor...

- La società russa non era ancora pronta a sovvertire l'ordine capitalistico, capiva che non poteva formarsi alcuna cazzo di coscienza di classe nei proletari, perché in Russia non c'era nessun accidente di capitalismo da superare...

- E quindi?

- Quindi adottò la NEP.

- La NEP...

- Non adottò una squadrà di calcio olandese, babbeo. C'è la restaurazione della libertà di commercio e della proprietà privata delle piccole e medie imprese, l'abolizione del controllo operaio, il ristabilimento dell'azione sindacale...

- Il ristabilimento di che... dei sindacati?! Cioè in Russia c'era il comunismo senza sindacati?

- Stupefacente vero? Non quanto la tua constatazione cretina, a dire il vero... ma ci siamo vicini...

- Lenin s'accorse di aver sbagliato...

- Forse era arrivato a capire che l'organizzazione della società è più o meno incasinata come... la tua... la tua... com'è che definisci il tuo essere al mondo? Vita?... mah, non si direbbe a dire il vero... Comunque, dicevo, è incasinata come questa specie di  tua "vita" moltiplicata per qualche centinaio di milione di altre persone.

- E cioè?

- Cioè che programmare le cose non serve a un cazzo... tanto alla fine noi qui non decidiamo un beneamato nulla... nemmeno la lotta di classe, amico mio...

- Senti ma... ieri sera perché non sei venuto?

- Ero stanco... ma mi chiedevo, mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?

- Ehi? Ma guarda che avevamo prenotato anche per te, eh?

- Ma che gentili... mi fate commuovere... autonomi, veramente autonomi...

- Ti vedo un po' strano, Alcor...

- Sai una cosa, stavo pensando che oggi ho sentito pronunciare la parola "bugigattolo" due volte in meno di sei ore, capisci?

- E quindi?

- Ma non l'avevo mai sentita prima! Cioè l'ho sentita due volte in tutta la mia vita, in sole sei ore! Mia madre a pranzo e il nostro amico fisico spaziale davanti la rosticceria con un vassoio di panzerotti in mano... e non lo trovi così assurdo?

- No, non mi pare... capita.

- Macché capita?! Sentire la parola "bugigattolo" due volte lo stesso giorno... a me puzza parecchio 'sta cosa...

- Oddio, ora ricomincia...

- E se fosse come in quel film?

- Che film?

- Quello dove c'è qualcuno che ti sta a disegnare la vita tutta intorno, mentre ti scorre addosso lenta una vile menzogna e noi non ne sappiamo niente, e moriremo assuefatti?

- ...

- Sì! Tu ad esempio, chi diavolo sei?

- Ok, Alcor. Che ti sei bevuto?

- Niente, aspetto il risveglio, merda. Tanto al disegnatore del destino capiterà la stessa cosa. E dovrà fare anche lui un X Congresso per rivedere la sua politica.

- E perchè?

- Perché fare programmi è un'illusione per tutti. E la vita è un fluire incosciente ed inconsapevole... mio caro sovietico redentore, che dovrai rassegnarti alla mia libertà.

- ...

- Però, però io un programmino me lo coccolo e me lo ingegno... Do svidànija Lenin
!



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