giovedì 13 novembre 2008

Siate insipidi, siate scrotologoranti, siate banali e superficiali come la reflua schiuma che invecchia le onde.

Siate distratti come una foglia di mandorlo desta a febbraio e poi fottuta dall'inverno; siate lesti a fuggire le responsabilità, come un cane randagio che si lascia scappare l'osso marcio dalle fauci, alla prima faina che spia alla sua destra.

Siate irrisori ed inutili qualunquisti che battete strade senza marciapiede e segnaletica orizzontale.

Siate funzionali al mondo come una pista ciclabile al campo santo.

Siate, siate, e non rompete il cazzo a quelli come me, che alla vostra vergogna antepongono un Pinot Nero, una candela di oppio, e una pagina bianca puntellata da goccie di un inchiostro trasparente, con le mani in tasca e il naso pigro.

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