lunedì 23 agosto 2010

In missione per conto di Lenin

" - Sai cosa diceva Lenin? Tu cerca la persona che ne trae beneficio, e..., e... insomma...

- Obladì Obladà!

-...insomma... avrai... capisci cosa voglio dire?

- Obladì Obladà!

- Quella fottuta puttanella!

- Obladì Obladà!

- Quella... vuoi chiudere quella boccaccia? Non Lennon, Lenin! Vladimir Ilyich Ulyanov!"
Questa incapacità ad addormentarmi è tra le cause sostanziali della mia inconcludenza. E devo sbrigarmi, ché domattina devo continuare a mettere ordine. Non saranno quattro paginette da carcere morale a salvarmi.
Avrei dovuto fare l'artista.

Sì insomma, ci pensi che tra meno di una decina di giorni le cose potrebbero sistemarsi? Intendo una restribuzione stabile, un ruolo, una scrivania personale che nessuno dei tuoi colleghi è tenuto a usurpare senza giusta causa, risme di carta a volontà, il condizionatore coi bacilli, la pausa pranzo, gli scompensi alimentari della pausa pranzo, il traffico, i faldoni, la cravatta al posto della maglietta di emergency, la barba tutte le mattine anzichè una volta al trimestre... il week end di soli due giorni.

La sveglia alle 6.00, il caffè e la prima sigaretta che per pochi minuti sostituisce il cervello con un mantice da camino. Tutti i giorni. E se magari le cose non andranno né meglio, nè peggio, tutto questo rischia di prolungarsi per sempre.
Capisci? Fino al giorno in cui non avrò più il cielo in una stanza, ma in una camera ardente.

L'ideale sarebbe quella di andarmene a spasso con la laurea tra i rimpianti di tempo perso, e la vita scolpita nel taglio degli occhi. Ma occorrerebbe una maledettissima rendita.
Una bella fattoria di gnu alle pendici dell'Hymalaya. Che te ne pare? Coi secchi per pisciare, la resina per gli spifferi, e le pomate per i reumatismi ai piedi.

- Perché ci sono gli gnu in Nepal?

- Se non ci fossero si potrebbe ripiegare sui conigli e i bachi da seta, e poi  ci  si fa la tessera a slow food. Ovviamente ci vado solo. Vuoi venirci? Forse ti consentirò di venire a farmi visita.

- No, Alcor, non ci vengo. Magari rischio di trovarci quella che ogni tanto si rifà viva.

- No, mi ha licenziato da un pezzo. A mezzo telegramma, come fa Marchionne...

- Ah....

- Ti è piaciuto il cortometraggio sullo sfruttamento nelle campagne? Tra la Puglia e la Basilicata ogni anno migliaia di rumeni ed extracomunitari sono "utilizzati" per la raccolta dei pomodori. Ogni anno scoppiano casini perchè il prezzo dei pomodori  per i produttori primari è talmente basso che agli agricoltori non conviene nemmeno guardarli.
Tralasciando l'incidenza del malaffare più o meno legalizzato che gira intorno alla raccolta di questi maledetti ortaggi che tra l'altro mi fanno pure schifo, è il gioco della concorrenza internazionale a mettercela dritta lì, proprio lì.
Quindi che faresti tu, dolcezza?

- Alcor, sei ubriaco...

- No, è che non c'è alternativa... la produzione di cibo deve passare nelle mani dello stato... tutti i fallimenti di mercato sono di competenza dell'agente pubblico. Ma secondo te alla Puglia e alla Basilicata che fanno parte dell'OCSE conviene produrre pomodori? No! Li produciamo perchè siamo costretti, e siamo costretti anche a impiegare manodopera sfruttata, malpagata e frustrata per stare a galla, e che raramente si vendica stuprando qualche nostra compagna di scuola elementare.
Ma dobbiamo produrli 'sti cazzi di pomodori, perchè altrimenti sai che brutto avere una distesa di pannelli solari... Lo stato deve produrli, come monopolista, e redistribuire in maniera autarchica secondo quote e richieste, seguendo piani quinquennali ben organizzati...

- Alcor, hai terminato il comizio?

- Senti, no.

- Come: no?

- Non ho alcuna intenzione di dare il mio contributo nel farti rischiare una gravidanza. Mi dispiace, ci ho ripensato...

- Ci hai ripensato?

- Eh, sì... vedi, c'ho come una specie di blocco emotivazional  vitale come fosse antani., di cuio angaro tupio, capisci?

- ....

- .... Mi vedo una faccia davanti che sembra una vigilessa con la paletta alzata. E allora mi viene di oltraggiare la pubblica ufficiale... con lo scapellamento a sinistra.

- Sono senza parole, Alcor. Lo sai che sei un mascalzone?

- Sì. Fifty-fifty. E quello è Giove.


Non si è mai abbastanza crudeli verso il proprio passato.



«Any resemblance to people living or dead is purely accidental... Especially you... Bitch.»

 

6 commenti:

  1. "Non si è mai abbastanza crudeli verso il proprio passato"

    Questa frase è magnifica, dai confessa, di chi è?

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  2. Questa frase l'abbiamo concepita in due, io e la birra.

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  3. Ammetto che, di tutto questo, la supercazzola prematurata è stata la parte migliore.

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  4. Complimenti alla birra. Mi covertirò. Io vado a Negroni.

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  5. alla crudeltà mai quantitativamente adeguata verso il passato io preferisco il parallelismo cielo in una stanza-cielo in una camera ardente.
    c'è poco da fare, scrivi proprio come me.
    per questo, e non per altro, il tuo stile resta irresistibile (come dici tu, che poi potrei pure obiettare).
    sempre io, grazie per il bentornata.
    ciàcià :-)
    Prinz

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