lunedì 27 aprile 2009

Ricordandomi di voi

Era il 1931 e John Maynard Keynes usava, scrivendo per la Royal Economic Society, queste parole per dipingere il genere umano:



"Non so se ricordate il professore di Sylvie e Bruno:

- È solo il sarto, signore, col suo piccolo conto - disse una vocina da dietro la porta.
- Ecco, vedete, lo sistemo subito, - disse il professore ai bambini - ci metto un minuto. E quest'anno quanto sarebbe, amico mio? - Nel frattempo il sarto era entrato nella stanza.
- Ecco, il doppio dell'anno scorso, che era il doppio dell'anno prima - disse il sarto un po' confuso. - Insomma penso che sia ora di pagare. Sarebbero duemila sterline, ecco.

- Oh, ma cosa volete che sia - disse il professore come se davvero non gli importasse, e anzi toccandosi la tasca come se fosse solito portare quella somma con sé. - Ma non preferite aspettare un altro annetto, e arrivare a quattromila? Pensate come sarete ricco! Quasi come un re!

- Come un re magari no, però di sicuro sarebbero un bel po' di soldi. Quasi quasi aspetto.

- Ma certo! - disse il professore. - Questo si chiama buon senso! Allora arrivederci, amico mio!

- Ma le vedrà mai, quelle quattromila? - domandò Sylvie non appena la porta si chiuse dietro il creditore.
- Mai bambina mia, - rispose il professore con una certa enfasi - continuerà a raddoppiare fino al giorno della sua morte. Sai vale sempre la pena di aspettare ancora un anno, se poi intaschi il doppio. "

Se qualcuno volesse dare una spiegazione antropologica alla crisi finanziaria, penso che questo brano possa bastare.

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