The Happiest Days of Our Lives
Another Brick in the Wall - part 2
E' un periodaccio per gli impegni presi questo. Ma la recensione di The Wall la devo continuare, magari oggi più in là scriverò altro, non ho la testa da The Wall oggi, ma poichè non so se ce la riavrò a tempi brevi la recensione deve andare avanti!
Dove eravamo rimasti? Al piccolo Pink, che dopo gli incubi e la distruzione della guerra, gioca con gli amichetti nei pressi dei binari della ferrovia... un gioco pericoloso con le pallottole del padre. Sta per posizionarli sui binari per farli esplodere al passaggio del treno. E il treno passa. Ma è un treno che porta dei deportati, dei ragazzi, che hanno il volto coperto da maschere che annientano loro i connotati, la personalità. E c'è un maestro che urla "You! Hei you!". E comincia il capito più celebre di The Wall quello della scuola. Un'educazione che reprime la personalità e la sensibilità dei ragazzi, che tende a sfornare delle marionette, che è paragonata ad un tritacarne dove i ragazzi vengono macellati e amalgamati come fossero un'unica massa senza differenze e genialità.
Educazione repressiva che eleva barriere tra l'animo umano e il mondo esterno. Che zittiscono col sarcasmo, la libertà di essere se stessi, repressa dal MURO. Il tutto da parte di educatori frustrati dalle loro debolezze! L'immagine di Pink canzonato dal professore che lo deride leggendo in pubblico le sue poesie, esponendolo alla vergogna dei suoi compagni, è parzialmente autobiografica per me; nel senso che l'ho vissuta anch'io.
Ci sono tre canzoni in The Wall che hanno come titolo Another Brick in the Wall. Tutte e tre nella I parte dell'opera, quando il muro è in fase di costruzione. Ciascuna individua una forma di alienazione, come fosse il titolo di un capitolo, sinora c'è stato il ricordo del padre morto, ora c'è l'educazione, la prossima... quando arriverà il momento ne parliamo, non è lontano.
the happiest days of our lives
When we grow up and went to school
There were certain teachers who would
Hurt the children anyway they could
By pouring their derision
Upon anything we did
And exposing every weakness
However carefully hidden by the kids
But in the town it was well known
When they got home at night, their fat and
Psychopathic wives would trash them
Within inches of their lives
another brick in he wall - part 2
We don't need no education
We don't need no thought control
No dark sarcasm in the classroom
Teachers leave them kids alone,
Hey teacher leave us kids alone
All in all it's just another brick in the wall
All in all you're just another brick in the wall
Traduzioni by Alcor
I giorni più felici delle nostre vite
Quando diventammo grandi e andammo a scuola
C'erano insegnanti che si divertivano
A ferire i bambini in ogni modo possibile
Deridendo tutto quello che facevamo
Ed esponendo ogni nostra debolezza
Per quanto attentamente nascosta
Ma in città era ben risaputo
Che quando tornavano a casa di sera, le loro grasse
E psicopatiche mogli li avrebbero picchiati
Fin quasi ad ucciderli
Un altro mattone nel muro - II parte
Non abbiamo bisogno di educazione
Non abbiamo bisogno di controllo sul pensiero
Nessun oscuro sarcasmo in classe
Insegnanti! lasciate in pace i ragazzi
Ehi, insegnanti! lascia in pace i ragazzi!
Dopotutto è soltanto un altro mattone nel muro
Dopotutto siete soltanto un altro mattone nel muro
Quando diventammo grandi e andammo a scuola
C'erano insegnanti che si divertivano
A ferire i bambini in ogni modo possibile
Deridendo tutto quello che facevamo
Ed esponendo ogni nostra debolezza
Per quanto attentamente nascosta
Ma in città era ben risaputo
Che quando tornavano a casa di sera, le loro grasse
E psicopatiche mogli li avrebbero picchiati
Fin quasi ad ucciderli
Un altro mattone nel muro - II parte
Non abbiamo bisogno di educazione
Non abbiamo bisogno di controllo sul pensiero
Nessun oscuro sarcasmo in classe
Insegnanti! lasciate in pace i ragazzi
Ehi, insegnanti! lascia in pace i ragazzi!
Dopotutto è soltanto un altro mattone nel muro
Dopotutto siete soltanto un altro mattone nel muro
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