La questione Sicurezza sta diventando il grimaldello con cui gli scassinatori della democrazia stanno lentamente mettendo le loro perniciose grinfie sulla nazione, il tutto sotto lo sguardo distratto del popolo, e con il solo Napolitano pronto a manifestare qualche timida perplessità a riguardo.
Tutto questo facendo leva sulla paura della gente. Un sentimento penetrante la paura, che genera impotenza, smarrimento, e l'insolita prontezza ad inginocchiarsi devotamente senza farsi molte domande ai piedi del titolare del monopolio della violenza legittima, l'organo che giusnaturalisticamente ha il dovere di garantire la sopravvivenza del corpo sociale, lo Stato nelle sue articolazioni, ed in particolare il Governo.
La testa del corpus, secondo la tradizione organicistica di derivazione Aristotelica dell'organizzazione politica di una nazione. Ma cosa succede quando la testa non persegue le stesse finalità di sussistenza del corpus, ma si industria affinché quest'ultimo diventi solamente un viatico per cristallizzare il potere acquisito, o peggio per arrivare alla conquista del potere?
L'organismo è destinato a morire. Semplicemente, fagocitato da se stesso e dalla profonda incoerenza che vige fra i suoi organi. La morte in questione può essere un processo lungo e difficilmente sviscerabile nelle sue dinamiche, ed ha come prima illustre vittima la libertà.
Asservire ai propri capricci le istituzioni, pertanto lo scheletro di un corpo, vuol dire scalfire quegli organi naturalmente predisposti alla tutela della libertà dei cittadini. Quelle istituzioni sorte col sangue depositato dai secoli di storia, dalle lacrime versate non raccontate dai libri, dai sacrifici dei chi non vedrà il proprio nome su un'enciclopedia degli eroi, dai fautori e dai combattenti che hanno portato a compimento processi secolari di maturazione della civiltà cristallizzati poi in quei pilastri che tuttora rappresentano l'architrave del diritto, per dirla alla Durkheim. Effervescenza di un'anima trasformata in radici.
E quando queste radici riescano ad essere così malleabili...
...vince Berlusconi che continua a fare i cazzi suoi, e vaffanculo ai poveri stronzi.
Stavo scrivendo un trattato minchione per provare ad esorcizzare l'emergenza democratica che stiamo vivendo.
Non mi ci trovo più a scrivere di queste cose, tanto più dopo che giustamente l'Economist bastona il PD ed i ricci morti che lo gestiscono.
L'altro giorno mentre correvo ho visto per strada 3 ricci investiti spappolati sull'asfalto. Dovevano essere morti ad occhio e croce lo stesso giorno. Dacché deduco che i ricci sono tra gli animali più fessi e distratti che esistono, dopo gli uomini, ovviamente. Ma stavo giustappundo considerando che...
Tutto questo facendo leva sulla paura della gente. Un sentimento penetrante la paura, che genera impotenza, smarrimento, e l'insolita prontezza ad inginocchiarsi devotamente senza farsi molte domande ai piedi del titolare del monopolio della violenza legittima, l'organo che giusnaturalisticamente ha il dovere di garantire la sopravvivenza del corpo sociale, lo Stato nelle sue articolazioni, ed in particolare il Governo.
La testa del corpus, secondo la tradizione organicistica di derivazione Aristotelica dell'organizzazione politica di una nazione. Ma cosa succede quando la testa non persegue le stesse finalità di sussistenza del corpus, ma si industria affinché quest'ultimo diventi solamente un viatico per cristallizzare il potere acquisito, o peggio per arrivare alla conquista del potere?
L'organismo è destinato a morire. Semplicemente, fagocitato da se stesso e dalla profonda incoerenza che vige fra i suoi organi. La morte in questione può essere un processo lungo e difficilmente sviscerabile nelle sue dinamiche, ed ha come prima illustre vittima la libertà.
Asservire ai propri capricci le istituzioni, pertanto lo scheletro di un corpo, vuol dire scalfire quegli organi naturalmente predisposti alla tutela della libertà dei cittadini. Quelle istituzioni sorte col sangue depositato dai secoli di storia, dalle lacrime versate non raccontate dai libri, dai sacrifici dei chi non vedrà il proprio nome su un'enciclopedia degli eroi, dai fautori e dai combattenti che hanno portato a compimento processi secolari di maturazione della civiltà cristallizzati poi in quei pilastri che tuttora rappresentano l'architrave del diritto, per dirla alla Durkheim. Effervescenza di un'anima trasformata in radici.
E quando queste radici riescano ad essere così malleabili...
...vince Berlusconi che continua a fare i cazzi suoi, e vaffanculo ai poveri stronzi.
Stavo scrivendo un trattato minchione per provare ad esorcizzare l'emergenza democratica che stiamo vivendo.
Non mi ci trovo più a scrivere di queste cose, tanto più dopo che giustamente l'Economist bastona il PD ed i ricci morti che lo gestiscono.
L'altro giorno mentre correvo ho visto per strada 3 ricci investiti spappolati sull'asfalto. Dovevano essere morti ad occhio e croce lo stesso giorno. Dacché deduco che i ricci sono tra gli animali più fessi e distratti che esistono, dopo gli uomini, ovviamente. Ma stavo giustappundo considerando che...
La verità è che non me ne importa davvero più nulla
tanto non è una cosa seria...
tanto non è una cosa seria...
...e quanto vorrei un Monte Tabor di Rousseauniana memoria.
Ci sono dei momenti che ho voglia di star solo rinchiuso in una stanza a pensare ai fatti miei.
E almeno in quei momenti la mia disperazione è troppo più importante, esisto solo io.
Vi confesso che in questi momenti io me ne frego di quel che succede, me ne frego della politica, della gente che muore ogni giorno. Non sopporto i discorsi del baretto me ne frego, me ne frego, me ne frego… In questi momenti vedo solo la mia vita, e la mia sofferenza è la mia sola verità.
In questi momenti, cari compagni ributtatemi nella realtà.
Oppure, cari compagni, ficchiamoci tutti insieme in quel baretto, e restiamoci allegramente finchè morte non ci separi...
E almeno in quei momenti la mia disperazione è troppo più importante, esisto solo io.
Vi confesso che in questi momenti io me ne frego di quel che succede, me ne frego della politica, della gente che muore ogni giorno. Non sopporto i discorsi del baretto me ne frego, me ne frego, me ne frego… In questi momenti vedo solo la mia vita, e la mia sofferenza è la mia sola verità.
In questi momenti, cari compagni ributtatemi nella realtà.
Oppure, cari compagni, ficchiamoci tutti insieme in quel baretto, e restiamoci allegramente finchè morte non ci separi...
Well, show me the way
To the next whiskey bar
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
Show me the way
To the next whiskey bar
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
For if we don't find
The next whiskey bar
I tell you we must die
I tell you we must die
I tell you, I tell you
I tell you we must die
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
Well, show me the way
To the next little girl
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
Show me the way
To the next little girl
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
For if we don't find
The next little girl
I tell you we must die
I tell you we must die
I tell you, I tell you
I tell you we must die
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
To the next whiskey bar
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
Show me the way
To the next whiskey bar
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
For if we don't find
The next whiskey bar
I tell you we must die
I tell you we must die
I tell you, I tell you
I tell you we must die
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
Well, show me the way
To the next little girl
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
Show me the way
To the next little girl
Oh, don't ask why
Oh, don't ask why
For if we don't find
The next little girl
I tell you we must die
I tell you we must die
I tell you, I tell you
I tell you we must die
Oh, moon of Alabama
We now must say goodbye
We've lost our good old mama
And must have whiskey, oh, you now why
Nessun commento:
Posta un commento