In fondo a questa valle che la nebbia
opprime fredda, s'io trovar potessi
la via d'uscita, oh, allor sarei felice!
Vedo colà bei colli eternamente
giovani e verdeggiante. Oh, avess'io piume, avessi ali, in quei colli volerei!
Odo armonie diffondersi, odo suoni
di soave, celeste pace; i venti
a me portano balsamo e profumi;
frutta d'oro rifulgere invitanti
io vedo tra le cupe foglie e fiori
colà fiorir che non saranno preda mai dell'inverno
Ah, nell'eterna luce
del sol vivere là com'è soave!
Come ristora l'aria di quei colli!
Ma la furia violenta di un torrente che in mezzo rumoreggia m'impedisce
la strada e trema l'anima dinanzi
a quelle onde che salgono, impaurite.
Ecco una barca ondeggia; ahi, ma nessuno
la governa. Suvvia, rapido, dentro
senza esitare. Un'anima s'asconde
nelle sue vele. Credere, osar devi
chè nulla ti assicurano gli dèi. Nella regione bella dei prodigi
ti potrà giudicare.
F. Schiller
Nell'immagine: Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer), 1818. Olio su tela 95 x 75 cm. Amburgo, Kunsthalle.
sabato 14 luglio 2007
Sehnsucht
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