Ebbene, non gli serviva a niente fingere: non era affatto contento dell'esistenza di altri esseri umani. Non gli si farciva l'esistenza di variegate distrazioni, non gli si coloravano le giornate, non aveva dismesso i panni lerci dell'insonne.
A dire il vero, a volte avvertiva una temporaneamente magnetica attenzione verso categorie circoscritte di popolo: elettori afferenti alla sua medesima circoscrizione elettorale in pieno godimento dei propri diritti politici, consumatori, clienti, puttane... persone a progetto.
Qualche conto, tuttavia, non tornava. Perché nonostante non facesse alcuno sforzo per variare il gradiente di apprezzamento attivo e passivo tra lui e gli altri, gli capitava sovente di finire sul cazzo agli altri senza alcuna ragione.
Ma ciò che più lo turbava era di non riuscire a farsi odiare quando vi si adoperava scientemente: perché non riuscivano a capirlo.
E non vi è più profonda cesura con il convinto presiedere se stessi nel mondo dello sprecare il proprio odio verso chi non sa apprezzarlo.
Si, l'odio è prezioso, non sprecarlo.
RispondiEliminaL'odio è una risposta emotiva. Se riesci a controllare le emozioni.. o sei un cyborg o sei l'uomo della mia vita.
RispondiEliminasono il cyborg della tua vita.
RispondiEliminaL'odio è come una pianta. Necessita di cure e attenzioni per crescere.
RispondiElimina(qualcuno direbbe lo stesso dell'amore)
Dimostramelo.
RispondiElimina-Quella di prima-
Non c'è niente da dimostrare agli anonimi.
RispondiEliminaFrocio.
RispondiEliminaZoccola/o
RispondiEliminasmettila di pomiciare emotivamente con gli anonimi
RispondiEliminaquesto blog sta diventando un albergo a ore
tzè
questo blog è una casa chiusa.
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