Compariva a tratti, quasi al comando di quegli occhi che fingevano di non cercarla staccandosi per qualche rapidissimo istante dal fuoco della sua osservazione nel quale ella spuntava.
Costei irruppe nella sua traducibilissima vita grazie ad un mai così opportuno errore. L'aveva scambiato per qualcun altro.
Lo chiamò, palesando frettolosamente costernazione per un saluto negatogli in chissà quale vita parallela che adesso incidentava bruscamente con la sua. Ella s'accorse dell'errato destinatario della sua premura e sorridendo ritornò sui suoi passi.
Divenne per lui fattore di inestimabile distrazione. La attendeva, con scrupolo e riservatezza, facendosi carico di esplorarsi in tutta la sua curiosità. Cominciò a figurarsi dentro, con animo dozzinale, l'ipotesi di restituirle l'incidente e di richiamarle alla mente quell'apostrofo errato che li aveva intrappolati in una scatola di imbarazzo reciproco.
Lui la richiamava mentalmente a sé ed ignara di tutto ella spiccava. Innescava la raccolta di tutte le domande possibili, l'enucleazione di tutte le scuse impugnabili per sottolineare la fatalità di quel lieto incontro. Non bastava il tempo per formalizzare in pochi sibili di presentazione tutta la sua disordinata pressione, che ella si volatilizzava.
S'accorse dopo diversi giorni, che costantemente s'arrampica a quei minuti.
Ma perchè ella ostenta in quella maniera? Perché procedeva al passo di un minuetto sembrando richiamare a sé tutte le attenzioni come una rete lanciata nella buia baia calpestata dalla risacca?
Provò a ricordarsi se ci fosse qualcosa che le cingesse l'anulare sinistro, e se quei fanchi avessero già tradito una o più elargizioni di nuove esistenze.
E se fosse davvero madre, ostentatrice e magnetica, che stesse provando a rapire tra i tentacoli dei suoi folti ricci solamente un custode per potersi concedere un lucchetto meno serrato alla spensieratezza di donna già provata e vissuta?
Egli attese, lei apparve. E continuò a domandarsi quale potesse essere la formula giusta. Finché giunse il tempo in cui in fondo a quegli interrogativi non si profilò che un unico definitivo quesito: perché proprio a lui?
E cambiò strada.
mercoledì 17 novembre 2010
Lo specchio di Zeno
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...e perchè non a lui?:)
RispondiEliminahai mai visto Shopgirl?
RispondiEliminaapparentemente il mio commento non c'entra un cazzo ma se hai visto il film o hai intenzione di vederlo forse capirai
e questo cambierà le nostr vite
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