L'irruenza di Sirio nell'orizzonte orientale mi induce a parlare della luminosità apparente. Sirio la vedete acuminata nei pressi di Orione, in una regione del cielo molto ricca di astri radiosi, che rende il cielo invernale uno spettacolo di rara bellezza. Le nominerei tutte una per una queste magnifiche gemme: Sirio, Procione, Rigel, Betelgeuse, Bellatrix, la Cintura d'Orione, Aldebaran, Castore, Polluce, senza contare lo spettacolo della "Spada d'Orione", la Grande Nebulosa visibile ad occhio nudo, oppure le teneri Pleiadi che scappano irretite dal Toro. La maggior parte di queste stelle sono di colore azzurro, stelle giovani dalla cromatura quasi glaciale che le connota ancor di più come regine d'inverno.
Sirio in particolare, con il suo fulgido tremore che la rende incerta come il miraggio di un punta di lancia che buca il firmamento nero. Sirio è la stella più luminosa per noi. Ma non è la stella più luminosa in senso assoluto. Perchè la luminosità e la bellezza è condizionata dalla vicinanza. Sirio ci appare splendida ed insostuibile perchè è lì, quasi la possiamo sfiorare come un diamante sospeso ad una parete non così lontana. Possiamo coglierla e donarla a chi vogliamo bene. Sirio è vicina, e la possiamo amare per sempre perchè la sua luce sarà sempre posata sul trono della notte di Natale. Ma l'occhio del pensiero riesce ad andar oltre... e magari posarsi su quel mondo che non è percepibile alla nostra vista ed al nostro cuore, come una gemma sconosciuta della costellazione dell'Hydra, sepolta nell'abisso siderale, una principessa dimenticata ed esiliata che non conosce le lodi e gli sfarzi di Sirio. E racchiude nel suo infinito irraggiungibile una maestà che non si può scorgere. Esistono infiniti paradisi che noi amanti di Sirio ignoriamo, tutto questo può angosciare perchè non li raggiungeremo mai, ma tutto questo può infondere speranza perchè in fondo, benchè inarrivabili, questi infiniti tesori ci sono comunque.
Come i sogni a cui rinunciamo ma che sentiamo vivere indifferenti da noi che pure li coltiviamo nell'anima.
Sirio in particolare, con il suo fulgido tremore che la rende incerta come il miraggio di un punta di lancia che buca il firmamento nero. Sirio è la stella più luminosa per noi. Ma non è la stella più luminosa in senso assoluto. Perchè la luminosità e la bellezza è condizionata dalla vicinanza. Sirio ci appare splendida ed insostuibile perchè è lì, quasi la possiamo sfiorare come un diamante sospeso ad una parete non così lontana. Possiamo coglierla e donarla a chi vogliamo bene. Sirio è vicina, e la possiamo amare per sempre perchè la sua luce sarà sempre posata sul trono della notte di Natale. Ma l'occhio del pensiero riesce ad andar oltre... e magari posarsi su quel mondo che non è percepibile alla nostra vista ed al nostro cuore, come una gemma sconosciuta della costellazione dell'Hydra, sepolta nell'abisso siderale, una principessa dimenticata ed esiliata che non conosce le lodi e gli sfarzi di Sirio. E racchiude nel suo infinito irraggiungibile una maestà che non si può scorgere. Esistono infiniti paradisi che noi amanti di Sirio ignoriamo, tutto questo può angosciare perchè non li raggiungeremo mai, ma tutto questo può infondere speranza perchè in fondo, benchè inarrivabili, questi infiniti tesori ci sono comunque.
Come i sogni a cui rinunciamo ma che sentiamo vivere indifferenti da noi che pure li coltiviamo nell'anima.
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