Sono un cortina che traccia il confine tra il buio che ingoia se stesso, e la placenta di una nuova luce.
Raccolta come sostanza. Coltivata per incendiare i terrapieni silenti che ti fanno ombra.
Non strariperò lentamente, e non acconsentirò all'effluvio lascivo di liquami di scarico dai vecchi acquedotti dell'esperienza.
Inonderò di notte, ricongiungendo isole spaiate.
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