Il peggio che può capitare ad un "dalemiano" temporaneamente in crisi di liquidità, è imbattersi in un amico militante di Futuro e Libertà che ti si accosta incessantemente per propinarti l'acquisto dei biglietti della lotteria del nuovo partito della destra italiana.
Tra i premi un succulento abbonamento annuale al Secolo d'Italia.
E chi lavora giornalmente, sporcandosi le mani e la mente nell'intento di costruire una larghissima coalizione tra le forze apparentemente democratiche di questo paese per dare corpo alla Terza Repubblica, non può non tendere una mano ad un possibile alleato.
Anche a costo di restare a secco, di soldi e di dignità.
giovedì 30 giugno 2011
La Terza Repubblica
lunedì 20 giugno 2011
L'anestesia
Molto lentamente si consuma e si dirada questo tanfo di legno bagnato.
Lascia riaffiorare il sapore insito nello sbattere la porta e andarsene, nella cognizione completa circa la natura dei gesti. Riemerge un volitivo prurito sotto i talloni laddove avanzavano duroni da stasi.
Sgorga finanche l'ansia dai nervi raffermi, e ripropone il suo sapore eretico che sa di anima umana.
E si lascia bere.
giovedì 16 giugno 2011
domenica 12 giugno 2011
Introduzione
And if I show you my dark side
Will you still hold me tonight?
And if I open my heart to you
And show you my weak side
What would you do?
Una piccola suite al riparo di avventori saccenti. Un attico da cui rimirar la radura delle notti vischiose, allor quando si sfaldano bastioni di cristallo e resta il fremito di parole piantate come filari di rose ai margini tra i sogni e le attese.
Non è una tenda dove nascondersi, né una scatola graffiata in basso rilievo nella superficie del nostro cielo per allontanare spocchiosamente la realtà.
Non voglio che tu sia solo un sogno che aspira la vita come in un sacchetto delle macchine worwerk. Dobbiamo invadere i nostri giorni e renderli degni di noi.
Una culla. Un giaciglio di lino bianco dove far giacere i pensieri che da te promanano e in te si riappagano.
Tutte le volte in cui darai una veste a tutti i miei desideri, e li dipingerai con la tua pelle, mi troverai qui.
venerdì 10 giugno 2011
Nana Bianca
Sono un cortina che traccia il confine tra il buio che ingoia se stesso, e la placenta di una nuova luce.
Raccolta come sostanza. Coltivata per incendiare i terrapieni silenti che ti fanno ombra.
Non strariperò lentamente, e non acconsentirò all'effluvio lascivo di liquami di scarico dai vecchi acquedotti dell'esperienza.
Inonderò di notte, ricongiungendo isole spaiate.
mercoledì 8 giugno 2011
Ammissioni
Ho fallito, lo ammetto. Ma non perché all'epoca immaginavo di piazzare stabilmente il mio uccello tra le tue grandi labbra, e codesto intento si rivelò immediatamente impraticabile in un'ottica di lungo periodo.
Anche nelle più spregevoli delle vicende umane, anche quando cala un'ingestibile amnistia nei reciproci livori, può capitare che una illogica serenità possa agevolare la conservazione di residui frammentati da riporre nei barattoli delle conserve di frutta.
Come lombrichi imbalsamati.
Non è rimasto nulla di quella pallida immagine di ciò che eravamo. Neanche il fotogramma più sano che ci sorprese compagni almeno nello studio, quando trascorrevamo il nostro tempo a discutere di in house providing.
Perché nonostante questo voterai SI al referendum sull'acqua.
lunedì 6 giugno 2011
Princess in the wind
Sto riascoltando quella canzone Alcor.
E ho voglia di abbracciarti.
E se ora hai intenzione di dire qualcosa che possa rovinarmi questa immagine.
Ti prego, non parlare.
mercoledì 1 giugno 2011
Another Brick Breaker in the wall
Possono definirsi discrasie sociali, o si tratta di quegli attimi banalmente vuoti in cui nessuna delle variabili che agitano la biosfera sembra avvertire l'impatto della propria presenza.
Imbrunisce senza un senso e immagino di chiacchierare con Foscolo, mentre accendo un toscanello. Dopo un po' egli s'è addormentato teneramente, quando s'è toccato il fecondo punto del marxismo antropologico, così gli rimbocco le lenzuola, e gli do un bacio sulla fronte. Piccolo Foscolo.
Mi sei crollato così, a piombo sul bauletto portavalori del mio compare. Avremmo telefonato al bar, qui sotto. Il garzone ci avrebbbe portato un succo all'ananas, un caffè, e due pasticcini al tiramisù. Affinché questa scialba forma di attesa ci sembrasse più potabile.
So che non devo cedere, ma ieri mi sentivo un po' più bravo di oggi.