Noi amiamo uscire per strada durante il temporale perché i tuoni sono sempre lontani
noi abbiamo preso le poesie di quando eravamo giovani e le abbiamo appese ad asciugare come trippa avariata
abbiamo lasciato che ci rubassero l'auto per uscire con una soltanto per dimostrare a noi stessi di essere ancora capaci di meritarci qualcosa
abbiamo attraversato ponti tibetani sospesi tra la costa della generosità ed il baratro dell'inganno comminato ai nostri congiunti
abbiamo frodato la malattia dell'anima, annacquando i bicchieri dell'esistenza con un'ironia che taglia il vento come un machete sul culo di una vacca
abbiamo scorticato ginocchia senza guardare alle nostre spalle, chiedendoci se ci fosse un senso in quel che provavamo a fare, e se qualcuno se potesse accorgere
abbiamo indossato manti di roccia per lasciare che la pioggia corrodesse piano e ci bagnasse poco alla volta, impiegando millenni prima di toccarci la pelle
abbiamo issato la bandiera degli anti eroi, per ricordarci che i tronchi non puri sono stati infelici abbandonati nel vento da piccoli
abbiamo chiesto ai latori del bene di farsi da parte per lasciare alla contraddizione del governo assoluto di poter raccontare il proprio disprezzo avverso l'ordine morale degli eventi
noi, profondamente cattivi e sinceri.
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