Sua madre era decisamente convinta che fosse stato lui a svuotare quella vecchia bottiglia di Johnnie Walker che teneva esposta nella libreria davanti alla trilogia di Samuel Beckett.
Come prima contromisura decise di requisire la bottiglia incriminata, e di utilizzarne il contenuto come ingrediente segreto nella marmellata di prugne, a guisa di conservante.
Successivamente avrebbe tentato di andare a fondo alle ragioni sciagurato vizio che aveva arruolato suo figlio nel plotone dei dementi.
Cominciò a chiedergli insistentemente dove andasse il pomeriggio, e perché aveva ricominciato a mangiare formaggi dopo due anni di astinenza.
Perché non tagliava i capelli, perché avesse smesso di uscire il sabato sera in concomitanza con l'autunno.
Cominciò a segnare sul calendario la ciclicità delle sue emicranie e a tentare una correlazione con le previsioni dell’oroscopo, e le lezioni apprese dai palinsesti pomeridiani dell'emittente pubblica.
La scoperta che la velocità della luce può essere superata, inoltre, riduceva enormente le residue certezze a cui un uomo moderno può devolvere la propria vita. Ormai ci si poteva affidare solo alla pubblicità e all’aumento dello spread.
La sua curiosità si fece insopportabile e trasformava anche una richiesta di condimento nell’insalata in un fosco interrogatorio.
Qualunque atto sospetto ed insolito che apparentemente s’ammantava di essere un portatore insano di infelicità e abbandono, lei, madre, l’avrebbe indagato per salvare suo figlio dal degrado.
Un solo interrogativo restò fuori dal recinto delle sue inchieste: “ma una volta aperta una bottiglia di whisky, il suo contenuto evapora?"