domenica 3 luglio 2011

Il Pitone


Domani è già qui, lo sento. Scorre dappertutto e mi si pone accanto, come un pitone.

- Dottore, il pitone è tanto caro. Lo faccio dormire accanto a me, mi vuol bene. Deve sapere che prima riposava nella piazza accanto alla mia, racchiuso nelle sue spire, timidamente. Adesso è da qualche tempo che il pitone è disteso in lungo, come se volesse guardarmi diritto negli occhi, mentre dormo.

- Le ha dato un nome al suo pitone?

- L'ho chiamato Vita.

- Se ne liberi immediatamente, lo liberi.

- Perchè?

- Le sta prendendo le misure.


Io te lo dissi, cara, di non prestare ascolto a quello che scrivo durante le mie incursioni sul lato oscuro della Luna. Perché lì avrei scaricato il male per vivere il meglio. Ma tu non mi hai ascoltato, ed hai preteso di mescolarti al mio male ancestrale, di sentire nei guizzi dei  giorni inquieti le tue impronte.
Non esistono persone sicure in questo mondo. Solo armonie di debolezze. E quanto viene spacciato per sicurezza posticcia, nelle migliori delle condizioni, è soltanto un'adeguata cognizione dei limiti.

Un abbozzo della propria immagine riflessa in HD nell'autoconvicimento al plasma.

E alla luce risalirà una galleggiante risata.

Finisce tutto in una risata non propriamente amara. In tutto questo si traduce, probabilmente, il lato oscuro di chi sembra risolutamente condannato ad arrivare secondo e sconfitto. A rasentare il trionfo e a vederlo consegnare ad altri più predestinatamene meritevoli, senza invidia alcuna.

I giorni scarabocchiati da un cieco veggente, possono riservare pagine intere a nuove metafore.

Così ridendo, ti passerò accanto come alito di vento che soffia soltanto affinché si possa lambire il tuo volto. Scavando basse pressioni nel cielo per passarti accanto senza disturbare, quasi chiedendo scusa di quel passaggio. Perché non vuole che
questo traguardo sia consegnato in altrui bramose fortune.
E se la riconoscerai, questa brezza, potresti anche coglierne dentro la lieta melodia di chi non è abituato alla felicità, ma solo a fotocopie sbiadite di romanzi d'annata. Ottime annate a bianco e nero.

Se mi riconoscerai, questo domani non avrà le ore contate. C'è una venticinquesima ora in fondo ad ogni giorno, un'ora non scritta dai mistici delle narrazioni figlie delle medesime promesse di ieri.



 

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