sabato 29 agosto 2009

Why is life worth living?

"Be', devo essere ottimista. Va bene, dunque, perché vale la pena di vivere?

Ecco un'ottima domanda. Be', esistono al mondo alcune cose, credo, per cui valga la pena di vivere. E cosa? Ok. Per me... io direi... il buon vecchio Charlie Chaplin tanto per dirne una, e  Michael Schumacher e... lo Schiaccianoci di 
Čajkovskij... The Wall... il borsalino... l'edicolè nella stazione di Bologna... la Nouvelle Vague naturalmente... Giove... La Nausea di Sartre... Al Pacino, il golfo di Taranto, quelle incredibili teste e sagome dipinte da De Chirico, la sacher... il viso di Miss Misery..."

mercoledì 26 agosto 2009

Night voice

Un urlo.

Pare una gracchiante voce di donna che ha lanciato nel buio notturno una parola incomprensibile che iniziava per G.

No... non era mia madre... se fosse stata la sua voce che mi chiamava, avrei dovuto distinguere un appellativo prima della G., tipo: "maledetto G.", "maleducato G.", "buono a nulla G."

La voce di mia madre, non mi manca. Non più del cantino della mia acustica.

Un giorno la voce di mia madre non si sentirà più nell'aria. Io sarò lì, con la barba bagnata dalle lacrime e le braccia poggiate sul bordo della bara. Avrà ancora i capelli castani intatti, mia madre, come il suo bel viso che non sfiorisce mai al punto da camuffarsi da probabile mia ragazza quando capita che usciamo insieme.

Sulla mia cravatta non ci sarà la macchia del sugo che sarebbe schizzata dai suoi spaghetti, insipidi per via della pressione alta che da lei ho ereditato insieme allo sguardo, e alle vertigini.

Quante volte me ne sono andato e l'ho lasciata in lacrime, restando di pietra senza dirle mai una parola. Senza mai trasformare il mio braccio in un cordone ombelicale adulto e peloso che le restituisse l'amore incomprensibile che ha per me.

Tanto incomprensibile quanto inaccettabile.

Lei sarà la pietra fredda e sorridente che se ne andrà, ed io piangerò questa volta. Penserò a tutte le volte che ho voltato le spalle ad ogni tipo di sentimento. Il mio corpo sempre freddo e strafottente sarà coccolato e accalorato dal dolore facendo il paio con una cacchina fumante.

Ora esco e ammazzo quel gatto di merda che latra nella notte.

martedì 25 agosto 2009

Yes, I can't

No, signori, non posso.

Non riesco a staccare le orecchie da questa:




Nicola Piovani - Bambini al telefono (Caro Diario)


Così come non riesco a staccare i miei piedi da questo:


Il mio F train si ferma a York e riprende a East Broadway.
Quello che avviene nel frattempo è una serrata riconciliazione tra i miei occhi e l'ingegno.

lunedì 24 agosto 2009

domenica 23 agosto 2009

Red Pallonetto

Signori, una scoperta che capovolgerà l'immagine della storia contemporanea. Gli USA sono una nazione parzialmente comunista. O per certi versi anarchica.
Servizi pubblici gratuiti ovunque. Palestre a cielo aperto, campetti da calcio e da baseball o da tutti gli sport del cavolo che fanno qua, a libera accessibilità.

You, new york citizen, pay bills, then we give you what do you want.
Ma non c'è controllo! Nessuna autorità che stabilisce chi deve usufruire del campetto alle ore 16 (cosa che solitamente in Italia fanno i preti).
Così succede, come è successo, che più squadre abbiano organizzato tutto al medesimo orario e nella lite che sèguita non si capisce una mazza. Solo una parola è nitidamente cogniscibile: fuck, fuck, fuck.

Meraviglia dell'anarchia... che si risolve nei mitici "give me five" che vedevo,
quando ero piccolo, negli orridi telefilm di italia 1, in estate, quando sia io che la televisione non avevamo da dare nulla di utile al mondo.

Io son migliorato, la televisione no.
Che Bloomberg rimpiazzasse nella mia mente il modello scandinavo non avrei mai potuto immaginarlo.

L'ultima volta che avevo giocato in un campo sportivo gratis fu a 13 anni. 3 giugno 1995, marinai la scuola media col placet della famiglia per un match nell'allora abbandonato stadio del mio paese.
Mi spezzai il polso sinistro.
Fu bellissimo, quel giorno, vedere in ospedale come io mi rilassavo durante la radiografia, e mio padre che molto autarchicamente sveniva per il crepacuore.

E va bene. Torniamo al triste oggi.

Se i risultati dovevano essere questi tanto valeva non smettere di fumare. Ho corso i 20 metri in mezz'ora e un quarto. Nel mentre i miei arti inferiori riscoprivano il senso profondo della loro presenza oltre la cartilagine dell'anca, vedevo le tartarughe volare.

Ma non è correre così che mi piace... a me piace correre per sentire gli insetti che muoiono sfracellandosi contro la mia cornea già irritata dal sudore, calpestare innarvertitamente le cacche brade che puntellano il sentiero; oppure far finta di stare a Philadelphia alle 4.00 di mattina, in inverno, come Rocky Balboa, e saltellare menando ganci nell'aere avverso un immaginario cazzone pelato (uno qualsiasi, odio i pelati).

Invece sono le undici di sera, pieno agosto soffocante, è Brooklyn, non ci sta un cane a tifare per me, e non devo combattere al Madison Square Garden il giorno dopo.

Ognuno deve fare il proprio mestiere... queste cose promiscue dove  ci si mescola e ci si cimenta in opere improprie non hanno senso... tipo Ratzinger che fa il sindacalista dell'anima e del pene, Tremonti che fa il Ministro del Tesoro, Bruno Vespa che fa il giornalista, Andrea De Carlo che fa lo scrittore, Gian Paolo Pansa che scrive le rubriche su Il Riformista, coloro che disseminano croste sulle pagine immacolate spacciandole per romanzi, apportando un'ulteriore ingiuria all'albero sacrificato in nome di un nuovo pugno nello stomaco inflitto all'umanità intera.

Il mondo non è a nostra disposizione, ma ogni tanto qualche sanatoria arriva.
Il Governo ha bisogno di soldi, dopo che Frattini ha messo in moto un meccanismo per stringere sulle rimesse, Tremonti prepara una sanatoria per le badanti.

Perché io a calcio, in questo periodo della mia vita, non riesco a giocare. Ma so fare altre cose, tipo... ahm.... ahm... ahm... (qui in America non si usa l'intercalare "ehm" quando vuoi enucleare qualcosa che non sai, ma un suono indistinto che assomiglia ad una "A" liricamente strozzata e sciancata)... ahm... ahm... Look at that star.... Follow my finger! That's not a star, that is Juppiter.

E ridono. Al cazzo.

E comunque dico a te, che sparisci ma ogni tanto torni qua a leggere. Non sei stata tu a cambiarmi la vita. La mia vita l'hanno cambiata Nanni Moretti, Woody Allen, e l'ex sindaco comunista del mio paese che mi disse "vattene in Scozia pezzo di merda".

Però, ora che ci penso. Sono stato io a mandarti a cacare. Ma soprattutto, la mia vita non è mai cambiata.

Va bene, da domani allenamento quotidiano. Non è accettabile che io non debba saper fare qualcosa.

venerdì 21 agosto 2009

Crossroads

It was told if you want to improve your english, you should watch soap operas on TV. Dialogues are simple and slow.

I've to choose I'll be an imperfect amercan talker or I'm becoming a perfect american idiot.

Fuck.

giovedì 20 agosto 2009

Nevermore

- ...probably you'll be a good husband...

- ...abbiamo un sacco di cose in comune...

- ...io potessi insegnartelo io il congiuntivo... avevo la media del 10.

- ...se fossi là, che ti farei...

- ...voi comunisti ve ne uscite sempre con la storia della mafia e delle prostitute...

- ...mi/ci manchi...

- ...spettinato stai meglio... e non tagliarti la barba...

- ... come stai?

- ... ma stasera non esci?

- ... ma che razza di lavoro fai?

- ... ma non lo mandi a fanculo quel partito di merda...

- ... ma che ti frega? Provaci e chiava, tanto non la rivedrai mai più...

- ... Alcor, tu parli tanto ma non collabori...

- ... le tue scarpe sono demodé... e la cravatta è troppo seriosa...

- ... a NY sanno fare la pizza...

- ... hey guy, you have no need to lose weight, you're fine...

- ... ma la solitudine non è bella...

- ... vedrai, le cose miglioreranno...

- ... tu non mi conosci, non mi puoi giudicare...

- ... poi mi verrai a trovare...

- ... ma perché sei così scontroso? Non esistono più i maschi cortesi di una volta...

- ... Roger Waters è pazzo...

- ... Zeffirelli è un grande regista...



Ecco, queste cose non mi vanno assolutamente dette.

Effort

La cosa più stressante: scrivere 45 cartoline.

Robe', ho perso il tuo indirizzo.

martedì 18 agosto 2009

The sky is blue above Manhattan

Mentre in madrepatria si beccano come pulcini dopati di idolatria verso l'effimero su come smembrare la nazione a partire dalla memoria storica (bandiera) e linguaggio (con la cazzata dei dialetti), oggi ho toccato l'acme della felicità.

Per la prima volta non sono stato riconosciuto come italiano.

Non mi importa dove mi abbia geograficamente collocato costei, ma l'importante  è che al mio cospetto non abbia immediatamente focalizzato lo stivale mediterraneo.
Tutto ciò consente di utilizzare l'italianità come mezzo-sorpresa, o come asso nella manica, o entrambe le cose.

Per esempio, se ancora non riuscite a districarvi con queste maledette coins americane, e l'irlandese del centro pagamento bills si mette a ridere, ecco che tiri fuori l'arma segreta. Meglio del fulmine di Pegasus, meglio dell'energia solare di Daitarn III, meglio del missile testicolare di Mazinga Zeta, irrompi nell'imbarazzo con la fulminea pointing out: sorry, I'm italian...

Ed lì che si illumina il viso dell'interlocutrice, mentre tu ti rivesti di patriottico sentimento e mediante il tuo errore madornale contribuisci a trascinare l'intera nazione nella figura di merda... Eppure la stessa ti rigenera, ti ricicla, ti depura e ti consegna ai sorrisi e all'affetto della gente.

Intanto niente più sigarette, e mi nutro solo di prugne, e di omega3 (tonno). Si rende necessario riacquisire un forma fisica dignitosa, perché oltre a usufruire della patria nella socializzazione, succede che ti giunga una convocazione a rappresentare la nazione in una partita di calcio.

Cammino zoppo, ho il piede sinistro distrutto da calli e dalla contusione. Eppure, da buon apostata, ho biblicamente risposto: eccomi.

Non tocco un pallone da due anni, ed ho i polmoni ridotti a parco giochi per speleologi. Sorry, I'm italian. E sono più bravo a prescindere, per una legge naturale.

Intanto decido di trascorrere il mio pomeriggio in un posto eccezionale:


E succede qualcosa che a New York non può succedere. Incontrare casualmente la stessa persona dell'altra sera. Una cosa matematicamente impossibile.

Poiché una cosa del genere può avvenire solo a causa di un intervento del destino, ho deciso di mandarla a cacare e di non chiederle mai più di uscire con me.

Me la cavo da solo. Se il destino vuole farsi i cazzi miei preferisco un premio in denaro, oppure mi facesse ritrovare un vecchio paio di occhiali da sole che mi hanno fregato all'università 3 anni fa.

Non sono venale, sono solo umanista.

Visitors

Cerchi nel grano a qualche chilometro dal mio paese, e avvistamenti alieni.

Ma perché quando  sto io non succede mai un cazzo?

lunedì 17 agosto 2009

Nice to meet you, Alcor

Se non puoi spiegare la fenomenologia delle scarpe,

se non puoi sollevare obiezioni sulle grinze dell'animo umano,

se la Francia ti sta sulle palle ma non puoi dirlo apertamente,

se chi ti sta di fronte non conosce né il neorealismo né la nouvelle vague, od io sono incapace di far capire che sto parlando di codeste cose,

se non sei in grado di poter tirare fuori Nietzsche, o qualsiasi altra diabolica ed inutile citazione,

se dell'economia mondiale non gliene strafotte un cazzo,

se non conosce i tipici frutti di mare dello ionio e non sente l'odor della diossina,


se non ha la più pallida idea di chi siano Bersani, Franceschini, o Patrizia D'Addario,

se non puoi farle campagna elettorale perché l'unica speranza di farti votare da lei sarebbe candidarsi al parlamento della galassia...

se vuoi distruggere lo stolto stereotipo dell'italiano dedito solo al gioco del pallone,  perché sei fiero di tutto quel tuo bel casino introspettivo che ti ta essere something more, really much more, ma non trovi le parole giuste, soprattutto nella lingua giusta,

se per colpa di tutti questi grattacieli del cazzo non è nemmeno possibile farle vedere Giove....

Che minchia ci dico a questa? Che minchia ci faccio?

Eppure...

venerdì 14 agosto 2009

Miserere

In un passato neanche troppo lontano sono stato capace di dedicare una canzone di Gianni Morandi ad una ragazza.

Una cosa talmente vergognosa da rendere persino imbarazzante la misericodia celeste.


Talvolta  l'autoripugnanza non è mai sufficiente. Non so perchè ma oggi, mentre sbucciavo le prugne mi è tornata alla mente questa peccaminosa macchia nella mia esistenza.

Se tra qualche ora dovessero trovare un cadavere barbuto dalle parti di Sheepshead Bay, sono io.
Non serve che i miei spendano un sacco di soldi per venire qua a riconoscere la salma.

Nel cassettone metteteci la cosa che meglio ho saputo gestire nella mia vita: il sudoku.

mercoledì 12 agosto 2009

Bay

Andiamo a vedere com'è freddo l'oceano Atlantico. Funziona più o meno così:







- Mi ha messo una mano intorno alla schiena e ha iniziato a parlare... Non capivo, e l'ho mandata al diavolo.

- Era carina?

- Uhm... Come te, mediamente guardabile.

martedì 11 agosto 2009

Alcor, the Bad, the Ugly

- Che cosa vuoi che mangiamo? - chiese il tizio svegliandosi.
- Vuoi che faccia un po' di spaghetti? - rispose Alcor. 
- Ok... - borbottò - ...oppure preferisci mangiare una pizza?
- Come preferisci.
- Qua dietro c'è un giudeo che fa la pizza con la farina integrale, più leggera.
- Proviamola.

I due si avviarono. Uno di essi zoppicava vistosamente.
L'altro ordinò la sua pizza leggera appesantendola con abbondante cipolla, Alcor osservava Jo', il giudeo, spaccare una forma di ghiaccio da affondare nella loro brocca d'acqua per limitare i danni da soffocamento che il caldo stagnante nel locale avrebbe potuto cagionare.

Il suo amico fissava il vuoto interrompendo la sbornia da sonno con qualche urgente incombenza persa lungo la strada della sbadataggine.
L'asiatico al bancone adiacente alla vetrina della pizzeria di Jo' preparava vaschette di sushi.

- Le ragazze ebree non sono affatto male - irruppe Alcor nel silenzio - quegli orribili camicioni che sono costrette ad indossare le rendono vulnerabili alla concupiscente curiosità della dissacrazione.
- Alcor, io sto perdendo tempo - noncurante, affermò l'altro.

- Vedi - proseguì - tutto questo tempo avrei dovuto trascorrerlo con la mia famiglia, con i miei figli. Certe volte il piccolo lo liberavamo dal passeggino e lo lasciavamo correre sulle travi del lido. Quell'enorme viale popolato da fighe e musicisti.
C'è sempre gente laggiù; il piccolo ascoltava la musica delle giostre, si sporcava la maglia con la sauce che scolava dal suo hot dog, e correva come un matto. Qua era felice.
Lei se li è portati via, quella puttana.
Quella casa, questi sacrifici per un pezzo di carta che mi consentisse di restare, non è servito a niente. Solo il profumo dei dollari che non riesce a cancellare l'odore della merda.
Quella puttana...

Beveva e sudava.

- Camminiamo un po', Alcor, ho bisogno di fare due passi.  Che mi fosse stato ricosciuto il rispetto per aver dato tutto, almeno. Nessuno mi ascolta, non fanno che rinfacciarmi  un errore che sì, riconosco, ma che non ho più necessità di ritrovarmi costantemente davanti.
Le avevo detto, a quella puttana, di prendere i bambini e andarcene via qualche giorno. Per respirare. Niente.

Non mi ha più risposto al telefono.

Ero una brava persona, quando c'era la famiglia. Ad essere bravi la si prende soltanto dritta nel culo.

- Non dire stronzate, lasciarti corrompere è il male peggiore che puoi lasciarti infliggere.

- Non è facile, hai capito Alcor? Puttana maledetta... Ho mal di stomaco. Comunque, qui l'acqua è fredda e la spiaggia è piena di Caribbean.  - Nice! - esclamava ad ogni probabile donna che lo incrociava.

- Un'altra cosa, Alcor, quando sarà... se vuoi scoparti qualcuna, usa il downstair, e non farti sentire dai ragazzi. Non farti scrupoli, tanto non ne vale la pena...
- Sarò prudente.
- Tutto per loro... cagna bastarda opportunista. Sente solo l'odore dei soldi ed il gusto del cazzo... ma adesso ha finito.

Alcor accendeva la sua Marlboro.
- Ti fa male il piede Alcor? Ok, torniamo indietro, ma camminiamo ancora un po'. Ho mal di stomaco. Ma che ci ha messo quel giudeo nella pizza stavolta... Mai più fidarsi di questo mondo schifoso. Passano i giorni solo per guadagnarsi quel piatto di minestra calda che ti aspetta.

- Sì, certo... tieni questo, fuma. Ti aiuterà a digerire.





lunedì 10 agosto 2009

Pills

Il mio organismo viene idratato da un enorme quantitativo giornaliero di caffè.

Ciò mi consente di restare vigile e arzillo per diverse ore nottetempo, e sconfiggere quell'insonnia che mescolandosi alla stanchezza stritola il sistema nervoso.

Insonnia essenzialmente dovuta a due fattori: il primo è il fantasma di un volto di donna con la frangetta con cui intrattengo pindariche conversazioni nelle quali, comunque, ho sempre ragione.

Il secondo fattore sono le emorroidi, costanti e sottintese alle azioni giornaliere come la finissima pioggerellina d'Albione.

Fu attraverso il piccolo parco di Williamsburg, osservando cumuli umani contendersi l'esile ombra di un platano, attendendo che il mio compare avesse finito di pisciare, che ho compreso la mia voglia di non lasciare questa città.

Ho speso circa 50$ in barattoli di apricot preserves.

venerdì 7 agosto 2009

US paradox

Ci sono più ebrei nel mio quartiere che nella striscia di Gaza.

E non c'è una banca nel raggio di tre isolati.

mercoledì 5 agosto 2009

Lame duck




Domenica mi sono rotto un piede. Da allora ho un cubetto di ghiaccio per amico. Mi drogo di Ibuprophen, e ho smesso di fumare.

Il cibo giapponese fa schifo, ed ingurgito litri abnormi di caffé.

Intanto ha smesso di piovere.


non ridere

non ridere
se mi vedi che mi scappa il piede e scivolo
un mio ritmo di passione
e di tentazione avrei
i tappeti dai palazzi
far volare saprei

domenica 2 agosto 2009

Guilty steps




Since I've been loving me

Mi capita di mandare gente affanculo.

Dopo qualche settimana me ne pento.

Dopo qualche istante mi pento di essermene pentito.

Il baseball resterà per sempre un grande mistero per me. Insieme alla constatazione della progressiva riduzione della volumetria delle maniglie dell'amore, ed all'opposta (ma nociva) maturata autoconsapevolezza tra i fornelli, è il massimo della conquista giornaliera.

Ho scoperto che il mio piccolo cellulare stelle-striscie T-mobile annovera il sudoku tra i giochi incorporati.
Avevo deciso di interrompere il mio limitatissimo rapporto con il mondo dei giochi 15 giorni fa. Quando giocando al "chi vuol essere milionario" nell'entertainment dell'airbus, nel perdere ad una domanda cazzosa su una capitale di uno stato africano, mi è montata una rabbia modello talebano invasato.

Ma questa scoperta ha aggiunto una nuova opzione alle cose da fare mentre raggiungo l'Herald Square con la metro: oltre all'attività di spionaggio uditivo dei cazzi degli altri, e alla lettura del NY Times.
Sono cose che consentono alla vita di tornare momentaneamente gradevole.